mercoledì 27 marzo 2013

Canetti e la dimensione del romanzo



È un tipo di visione, quella di Elias Canetti, riguardante il romanzo, che mi avvince molto.
È per questo motivo che la inserisco nel post di oggi, senza aggiungere o sottrarre altro.
Si basta assolutamente da sola:

"Non che dai romanzi la mente tragga molto nutrimento. Il piacere che forse essi offrono lo si paga a carissimo prezzo: essi finiscono per guastare anche il carattere più solido. Ci s'abitua ad immedesimarsi in chichessia. Si prende gusto al continuo mutare delle situazioni. Ci s'identifica con i personaggi che piacciono di più. Si arriva a capire qualunque atteggiamento. Ci si lascia guidare docilmente verso le mete altrui e si perdono di vista le proprie. I romanzi sono dei cunei che un autore con la penna in mano insinua nella chiusa personalità dei suoi lettori. Quanto più precisamente egli saprà calcolare la forza di penetrazione del cuneo e la resistenza che gli verrà opposta, tanto più ampia sarà la spaccatura che rimarrà nella personalità del lettore".

Elias Canetti- Auto da fè.

2 commenti:

Eletta Senso ha detto...

Ah che bel dubbio. L'ho letto... Non l'ho letto. Ho dovuto cercare negli Adelphi. Eccolo. Ma certo. Ho fatto anche presto a trovare il pezzo. Lo inserirei qui in foto, ma mi sa che non si può.
Di fianco una riga rossa continua con scritto "romanzo".
Eletta

luigi ha detto...

Con te il problema è indovinare quello che non hai letto, Eletta! Quello che hai risparmiato. Avrai forse la biblioteca di cui parla Canetti nel suo libro?
Comunque questo è un romanzo bellissimo, di una freschezza contagiosa.
saluti
l.s.