Giusto ieri sera, appena rientrato, aprendo la posta ho avuto la conferma da Federico Guerri dell'esito positivo ottenuto dal mio racconto "La prima visione", in seguito alla selezione per l'inserimento all'interno della collana Demian.
Un progetto editoriale innovativo e molto interessante, che ha già preso piede, sia in versione cartacea che elettronica.
I testi della collana Demian hanno in comune tra loro il tema dell'adolescenza.
Ho lavorato con grande impegno ma anche con grande circospezione su "La prima visione", un lavoro misterioso e intenso, che affronta la tematica dell'adolescenza da una particolare angolazione, quella stessa che temevo potesse ostacolarne il percorso nell' ambito di una selezione, e che invece ha contraddetto in pieno le mie previsioni.
Questo risultato mi ha fatto riflettere su come sia importante perseverare in un proprio linguaggio, in una propria ricerca di voce, anche quando si avverte il rischio di essere definiti complessi, o troppo sperimentali e originali o difficili o anche qualcos'altro. Involuti: questo è un termine che va molto di moda se ti permetti di dire che da una finestra vedi una fioccata e avverti l'odore del latte che fuma dalla tua camicia aperta...
Non sempre è così. Non sempre le cose che sembrano difficili lo sono. Non sempre una fioccata di neve sarà bollata perché ti riporta all'odore del latte o a una nuvola di talco o ai capelli della nonna sciolti nella notte.
"La prima visione" non lo avverto un lavoro difficile o facile. Le cose della mia vita non le divido in facili o difficili, ma in consonanti o in dissonanti con un mio particolare mood.
Dividere il mondo in cose facili e in cose difficili, è un modo raffinato per impoverirlo, e non certo per semplificarlo.
Un grazie sentito alla redazione della collana Demian, per la fiducia.
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