martedì 1 gennaio 2013

I become a dumb man

E io divento muto, così Whitman.
Il primo giorno dell'anno, questo mutismo mi attrae, come un viso in ombra: a dumb man, basta cogliere
la morbidezza nel suono dal suo testo originale, pare che rimbalzi come la palla nel film di Fritz Lang M: D U M B, quanto possono le parole, solo per la loro forma, mi sembra di cogliere una strada di montagna, un lungo sentiero alpino e serale, con accanto una cagna, che mi segue con la lingua di fuori e mi guarda. The dumb man, è con l'aggiunta dell'uomo che il mutismo si accende, rimbalza e si fa voce. La scrittura è fatta di aggregazioni e di accostamenti. Non è un lavoro scientifico, come molti ragazzini rampanti e arrizzati di buone maniere letterarie vogliono far credere.
Se qualcuno di questi ragazzini continuerà in questo 2103 a parlare di disambiguazioni, di criteri di coerenza da scuola, io emetterò uno di quei rutti a tavola, quelli delle peggiori Pepsi da bottiglia in vetro, semmai aperte anche calde, rimaste a marcire nella plastica prima di essere servite
e dentro questo rutto risponderò:  
I BECOME A DUMB MAN_
contro la protervia della parola sentenziata, gridata, processata, macchiata dal potere di un certo sapere. Per le scrittrici che scrivono con i grembiuli abbottonati
I BECOME A DUMB MAN
per i professori del paragrafo, del senso di chiarezza che è d'obbligo per catturare un lettore
I BECOME A DUMB MAN
 Per chi legge i manoscritti allo stesso modo di come sfoglia un rotocalco in sala d'attesa del dentista
I BECOME A DUMB MAN
 Per lo scrittore disposto a tutto, presuntuoso, arrivista
I BECOME A DUMB MAN ) con rutto da Pepsi sfiatata incluso

Per quelli che non leggono l'insieme, ma si fermano al dettaglio, alla piccola sfumatura perché non è
come quella che loro amano o gradiscono. Per quelli che pensano che uno scrittore sia bravo solo se scrive le cose che lui che adesso legge ama e ha amato leggere
I BECOME A DUMB MAN

Per chi parla solo di scrittura, si sente sopra le parti, giudica gli altri, ma non si espone mai. Distrugge chi si espone in giro per la rete, ma di suo, sì e no, macina un paragrafo al mese:
I
BECOME
A
DUMB 
MAN
Per chi finge di sentire un suono dalle parole, ma ascolta solo i giudizi delle persone a cui conviene abbinarsi. Io non ho capito assolutamente niente di Cioran, per esempio, ma poiché mi hanno detto che il Cioran aforismatico è straordinario e se poi mi leggi, non hai capito niente di Cioran aforismatico, ma forse hai capito qualcosina di quello che io ho scritto, ma che chiaramente non sarà uguale a quello di Cioran aforismatico, che è straordinario solo perché te lo hanno detto, e quindi mi distruggi o non mi leggi o non te ne importa un fico
I BECOME A DUMB MAN
Per chi legge un manoscritto per un anno e lo liquida con una mail di due righi, il tempo di un coito fra uccelli
I BECOME A DUMB MAN
Per chi legge un manoscritto nel tempo di un coito fra uccelli, e lo liquida con una mail  vuota e piena di consigli assurdi e fuorvianti, ma lunga anni
I BECOME A DUMB MAN
Per chi si ostina a consigliare agli altri come debbono creare. Per chi dice si fa così, e basta
I BECOME A DUMB MAN" 
ma solo con le mie parole.
Questo mutismo mi sarà prezioso. Sarò muto attraverso le parole. Personale, unico, insaziabile, da dedicare a tutti quelli che vorrebbero gli scrittori tutti uguali, o comunque omologati alla loro considerazione di scrittura, di creatività, di sintassi, di buon fraseggio.
Io voglio che la mia scrittura abbia solo un gran bel culo, uno di quelli che tolgono il fiato. Anche se rozzo, volgare, se chi lo porta ti guarda con una gomma in bocca e fa i palloni, un culo parlante del suo solo bel passo, che quando lo guardi non pensi a come è fatto perché ti ha già atterrato, folgorato o infartuato. Se tu pensi a come scrivo mentre mi leggi, allora tu non ci sei. Mi interessa toccare, non scrivermi o vomitarmi addosso la tua lezioncina, che mi hai passato, imparata a memoria e che tu vuoi sentirti ruminata quando compri un libro solo per dire: lui è dei nostri. Scrive come si dovrebbe. Ha usato lo schema B 6, nell'incipit, nello sviluppo il K 59.
A DUMB, ha il suono di un bel sedere che ti strapiomba in braccio: aiutami, sono sfinita, raccontami qualcosa, qualsiasi cosa e poi chiavami di brutto, anche qui...A DUMB...MAN!
Invece gli scrittori si vorrebbero uguali a quelli che hanno amato, convinti che le cose che si amano devono essere tutte uguali. Convinti che se ami una cosa fatta e scritta in un certo modo, non potrai amare e quindi non approfondire un'altra fatta in modo diverso. 
Oggi esistono corporazioni del giusto fare, mi dispiace dirlo, ma i più reazionari e arrizzati di scuola, sono proprio i giovanissimi, il futuro.
A quattordici anni ho scritto un romanzo dove sgorgava tutto il peggio che un ragazzo potesse scrivere. Era una fogna di Parigi esplosa, con un padre poeta e critico letterario io mi divertivo a sovvertire, tra lapilli, gole squarciate dove atterravano stelle comete, fate turchine impiccate, nani armati di pali della luce e di bassi elettrici, ma in tutto quello c'era la mia gioia di vivere non di misurare o di catalogare l'espressione della mia vita, c'era l'orrore del mio amore e della mia paura. Ma c'ero io, anche se a mie spese.
Si deve scrivere a proprio rischio e a proprie spese. Non c'è altra strada.
Voglio finire questo getto anarchico, aggiungendo i versi precedenti di Whitman, che chiariranno di sicuro il mio pensiero.

I swear I see what is better than to tell the best,
It is alwais to leave the best untold.

When i undertake to tell the best I find I cannot,
My tongue is ineffectual on its pivots,
My breath will not be obedient to its organ,
I become a dumb man.

E giuro anche che capisco ciò che è meglio
dell'esprimere il meglio,
Ed è lasciare sempre il meglio non detto.

Quando mi provo a dire il meglio mi accorgo che non ci riesco,
La mia lingua è ferma sui suoi perni,
Il mio respiro non obbedisce ai suoi organi,
E io divento muto... 

Walt Whitman

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi hai lasciato senza fiato!
Splendido.
Manuela G.

luigi ha detto...

Splendida tu, Manu.
a presto
l.s.