"Tutto è concentratissimo: tre righe contengono il materiale di un trattato. Tutto è essenzialissimo e enigmaticissimo. Al paragone, Eraclito (che in buona parte è oscuro, perché ci giunse in frammenti) è trasparente come l'acqua di un ruscello. Un raggio illumina e, al tempo stesso, acceca. Il linguaggio accenna, allude, e soprattutto nasconde. Quando abbiamo finito di leggere siamo sbalorditi. Abbiamo l'impressione che mai il pensiero umano (non solo il pensiero occidentale) sia arrivato così in alto e in profondo, raggiungendo luoghi intentati e inesplorati. In confronto, ci sentiamo stolidi esseri umani. Ma intanto pensiamo quello che scrivevano Giovanni Scoto e i mistici bizantini. Se Kafka scrisse queste frasi, noi uomini apparteniamo ad una razza meravigliosa, superiore alla razza degli angeli, con le loro grandi inutili ali rosse e celesti".
Pietro Citati: estratto da "Kafka"- Adelphi 2017
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