Neblinas di L. Salerno (romanzo) Due estratti:
1)
"Era una canzone di tanto tempo fa, che sgusciava da un compleanno del primo piano. Nessuno dei due era stato invitato. Da quel compleanno si vedevano le luci rosse di una stanza piena di fumo e di capelli corti e occhi neri e castani, e le ragazze affacciate, e il cane alzava la testa ai colori del fumo notturno, ma la ragazza del bar la cantava tutta e io ricordavo Valentine che portava il cane e metteva la gonna molto corta quando scendeva col cane, che si sentiva sicura con il cane vicino e le sue cosce di razza nelle scarpe da basket senza i calzini, spesso una la portava slacciata, e il mio cuore che sbatteva e si fermava dentro quell' unico laccio sciolto, come la gola di un uccellino presiccio, come adesso il freddo polare nei denti. La rividi da sola con il cane, che alzava il viso verso la mezzanotte, adesso nelle prime insegne natalizie, la mia bocca sporca di nero nel vetro e gli auguri grassi di schiuma bianca che spezzavano di lunghi limpidi corsivi i riflessi delle poche case ancora visibili, che spuntavano dalla zona più interna. Mi guardavo attraverso il vetro, lo sguardo perduto e il baffo sbiadito e grottesco del cacao bollente, che sembrava confondermi i denti con i cornicioni più antichi. E la barista che non sbagliava una nota della canzoncina alla radio:
fuori un pezzo raro di luna,
sbavava una calce metallica".
2)
Tu lo ameresti un bambino malato? Io ancora di più di uno sano, i bambini sono tutti uguali, così diceva la zia Adelina, ma Lucia si fa i complessi, dice che poi non sarebbe giusto per lui, capisci che bel tipo? Un bambino malato non si è mai posto il problema di come sia giusto amare, o che cosa sia giusto fare con noi normali, le dicevo. Non distinguono, perciò sono superiori, faceva Valentine a Lucia. I bambini ammalati, sono molto più sani degli adulti normali, credo che abbiano impiantata la fiamma dell'amore, una fiamma ossidrica che non si può guardare senza una maschera protettiva. Ma Lucia non capiva e aveva paura delle mie parole ortiche. Però le voglio bene, e tutte queste cose gliele dico, Lorenzo, cosa credi? Adesso si è messa anche a dieta, vuole fare la strafica. Dice che ha le cosce troppo grosse. Mi immagino i complessi che le farà venire quel palestrato, adesso anche gli sci, vuole imparare a sciare, la pazza, ma che faccia che hai, Lorenzo! Vieni qua, me lo dai un bel bacio pieno di musica? Tanto Giovanni sa tutto, cosa credi?
“Ti piace il Taekwondo?”.
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