Entrando in una casa di una persona profondamente sola, mi fa molto più spavento e malinconia l'ordine scrupoloso e disperato delle sue cose, anziché la gioia esplosiva di un disordine adolescenziale.
A volte mi piacerebbe vederla illuminata di baci e devastata da un compleanno dolce di ragazzi, dove stanno appena suonando un lento romantico e americano, di quelli che non dimentichi più - e soprattutto se non sei invitato.
A volte la sera o quando rientro sul tardi, chiudo gli occhi sulle scale e immagino ancora di quell' invito improvviso e da quello stesso solito interno, pur sapendo perfettamente che non arriverà mai...perché non ci sarà nessun compleanno lì dentro e nessuna musica americana.
È per questo che mi piace chiamarla "la casa dai compleanni perduti" e quella che forse porto più nel cuore perché dentro quel veleno di vuoti e di baci impossibili e mai accaduti, avrei abitato qualcosa di speciale anche io, che ora non saprò più.
È per questo che mi piace chiamarla "la casa dai compleanni perduti" e quella che forse porto più nel cuore perché dentro quel veleno di vuoti e di baci impossibili e mai accaduti, avrei abitato qualcosa di speciale anche io, che ora non saprò più.
l.s.
5 commenti:
Che senso di tristezza in queste poche righe, e l'ho letto più volte, perchè a volte la tristezza per me è essenziale. A volte, anche troppe volte, mi piacerebbe farmi avvolgere con un domopak dalla tristezza, per diventare trasparente anch'io, come la pellicola... e non esistere per un po'...
Buona domenica, Sandra
Eppure quei compleanni a volte sono come quelli a cui partecipa Enrique di "Black close",terribilmente vuoti e tristi.
Daniela
Due prospettive parallele: la tristezza di cui parla Sandra e il possibile vuoto di Daniela.
Grazie delle vostre visite ricche di spunti e di sensibilità.
Luigi
Non mi sono mai piaciuti i compleanni e non perchè segnino
irrimediabilmente il passare del tempo e della vita, è che non trovo una ragione per tanto rumore, dopotutto il nascere non è che ci abbia visto "fattivi" più di tanto; piuttosto da quando ne ho coscienza il giorno del mio compleanno regalo una rosa a mia madre, è lei che devo ringraziare davvero! Sarà poca cosa ma come si dice...basta il pensiero.
R.P.
Condivido, Rosanna.
Quest'immagine nasce da tanti fantasmi e da un appartamento troppo solitario, che ha accompagnato la mia infanzia e che è rimasto sempre così. Mi dispiace di aver perso la tua mail, avendo creduto, nella fretta, di salvarla.
Grazie della visita,
Luigi
Posta un commento