Dal filo rosso del faro
lungo la spalla morente
che scivola il giorno,
alle luci delle navi
tremano il freddo
di un porto anziano
senza porsi un riparo:
Tetide e Quirino
come infrante a specchi
rinfrescano nel bianco
il mattino presto,
vegliandosi rafferme
di primo ormeggio
sugli azzurri d'aria,
minate di lampeggi
del geranio ai davanzali,
quando i rintocchi di neve
dal piccolo campo da tennis.
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