mercoledì 4 settembre 2013

Versi navali (in bozza)


Dal filo rosso del faro
lungo la spalla morente
che scivola il giorno,
alle luci delle navi
tremano il freddo
di un porto anziano
senza porsi un riparo:

Tetide e Quirino

come infrante a specchi
rinfrescano nel bianco
il mattino presto,
vegliandosi rafferme
di primo ormeggio
sugli azzurri d'aria,
minate di lampeggi
del geranio ai davanzali,
quando i rintocchi di neve
dal piccolo campo da tennis.

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