Che ne rimanga
forse...
l'accidia
di questo
abbraccio
sfinito,
lo spavento
dei capelli
sul viso
alla tenebra
blanda
dell' alba,
il fumo
già celeste
sul muro.
O forse...
ancora:
la pioggia
discesa
di quanta
calma
illimpidì
sul Vomero,
il battito
d'acqua
e calce
nel tuo
passo
vispo e
vispo e
pallido
sui tacchi,
è mai
scomparso.
Dalle
tue mani
tremanti,
nei
guanti
spugnati
e
molto
azzurri
alla
mia
nuca
magra:
alla
mia
nuca
magra:
le luci
tanniche
tanniche
e opache
nell'
ultimo
ultimo
autobus
della
notte
a
deposito.
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