Oggi ho lavorato agli ultimi ritocchi del I Capitolo del romanzo "I lumi a sera", che domani, Domenica 20 Maggio, renderò disponibile su questo blog. Quello di domani è un esperimento, e come tutti gli esperimenti lo faccio brancolando nel buio, senza certezze, o pretese o verità. Ma con gioia e con grande passione: saranno questi i miei due cani guida per questa manciata di capitoli domenicali, e credo che mi rimarranno fedeli, comunque vadano le cose. Lo avverto. Il resto sarà una meravigliosa incognita, immagino anche per voi, che potrete fermarvi al primo rigo, o continuare o farne carta straccia. Tutto andrà bene e mi ritornerà utile in qualche modo. L'importante è sperimentare e cercare, sia quando si scrive che quando si legge; ma farlo sempre con grande umiltà, anche se io credo in quello che ho scritto, non lo condivido a casaccio e non lo improvviso. Se non si è convinti in prima persona di quello che si scrive sarà difficile che lo siano gli altri. Sono dell'idea che umiltà e determinazione possano essere compatibili e addirittura sinergiche, se autentiche.
Qualche breve cenno:
il primo capitolo è di circa 5 pagine, (per cui può essere anche stampabile senza grossi dispendi) e riassume l'ambientazione dei luoghi e la presentazione di alcune figure centrali. Poche pennellate pesanti, prima di presentare i due primi personaggi nodali – il terzo, quello femminile, appare e scompare da una loro evocazione, appena velato per poi sfumare.
Il teatro del romanzo è un paesino di un borgo laziale, dove un proprietario della buona provincia andrà a riscuotere con puntualità le sue quote fisse dai suoi inquilini. Il borgo vecchio ha un parco dal nome Andersen, una chiesa, una piazza con l'orologio, una pista per macchine Flashdance, un bar con un campione imbattuto di flipper, un guardiano notturno e distese profonde di campagne a perdita d'occhio. Qualche viso e ritratto sfuggente, in un'aria serale di ansia e di magia. Tutto qui.
Tutto appare ancora sospeso, forse potrebbe rimanere sospeso, anche se gli accadimenti spostano la storia e l'accendono, mi piace sempre di più mantenere questa tensione ferma e ancora in caldo, il più possibile, anche senza il cambio repentino di un accordo. Lasciare desiderare lo sviluppo e non addossarlo. Vorrei conciliare sempre di più questi due mondi prospettici già così difficili da gestire in equilibrio: quello della verticalità e dell'orizzontalità di visione in una storia.
Sono molto contento di essere riuscito a mantenere l'impegno per questa prima Domenica, con l'augurio che "I lumi a sera" lasci qualche pallido riflesso in qualcuno o anche solo in qualche luogo. Sospeso, probabilmente, e ancora molto lontano da qui.
Buona serata.
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