lunedì 22 febbraio 2010

La concezione degli anziani nella società occidentale

Sono contento di dare spazio, quando mi è possibile, a processi di scrittura e di riflessione da parte di giovani studenti di qualità. Questa settimana ritorna un contributo di Leone 93 che ha lavorato sul tema e sulla considerazione dell'anziano. Gli faccio un grosso in bocca a lupo, complimentandomi con la straordinaria Daniela Fariello e le sue altrettanto valide colleghe del Liceo Braucci, che stanno ottimizzando il loro spazio didattico verso un affinamento delle forme di espressività e di sensibilizzazione a svariate tematiche della realtà sociale e culturale.  Inoltre questi ragazzi, che trovo davvero molto in gamba, hanno modo di fare del buon training con la loro scrittura e di farsi leggere, sviluppando parallelamente le loro qualità letterarie in nuce e in molti casi potenziare quelle già ben marcate e definite.
Ecco uno scritto di Leone 93:

La concezione degli anziani nella società occidentale di Leone 93

Nell’immaginario collettivo diventare anziano significa il più delle volte, andare incontro ad una fase della vita connotata da eventi negativi. L’anziano viene percepito come una persona lenta, inutile e dall’intelligenza appannata. Nel passato si nutriva grande rispetto per gli anziani. E ora? Se ci soffermiamo ad analizzare la situazione al giorno d’oggi, constatiamo che presso alcuni popoli la vecchiaia è ancora valorizzata e rispettata; presso altri, in particolare nella nostra civiltà occidentale, lo è molto meno a causa di una mentalità che pone al primo posto l’utilità immediata e la produttività dell’uomo. Per questo motivo la cosiddetta terza età è spesso svalutata e gli anziani stessi sono indotti a domandarsi se la loro esistenza sia ancora utile a qualcosa. Noi adolescenti sembriamo quasi incapaci di pensarci vecchi. Ma proviamo solo per un istante ad immedesimarci in una persona con decenni di vita alle spalle. A quel punto bisognerebbe vivere, bisognerebbe lottare contro gli anni che passano, contro gli acciacchi della vecchiaia, contro la malinconia, la solitudine e i bisogni del cuore. Essere anziani è molte volte una lotta, alle volte non si ha la fortuna di star bene e addirittura è una sorta di rassegnazione, uno stato di torpore. La vita di un anziano è pertanto complicata: d’estate non possono uscire perchéc’è troppo sole, si suda e il caldo eccessivo non fa bene; d’inverno non possono uscire perché fa troppo freddo oppure piove, e allora rimangono in casa in attesa che qualcuno telefoni, che qualcuno venga a far loro visita. Ecco allora che la vecchiaia diventa solo attesa. Non si ha più voglia di un nuovo inizio, voglia di imparare nuove cose, come se l’essere troppo avanti negli anni non renda più capaci di pensare, di agire e di decidere. Le forze vigorose di una società devono onorare gli anziani perché essi, nonostante l’affievolirsi delle forze, aiutano a guardare la vita con più saggezza, perché le vicissitudini li hanno resi esperti e maturi. Essi sono custodi della memoria collettiva, sono le nostre testimonianze e perciò interpreti di ideali e di valori comuni che reggono e guidano la convivenza sociale. Escluderli è come rifiutare il passato in cui affondano le radici del presente in nome di una modernità senza memoria. Gli anziani, grazie alla loro matura esperienza, sono in grado di proporre ai giovani consigli preziosi. Occorre quindi convincersi che è proprio di una civiltà pienamente umana rispettare e amare gli anziani e fare in modo tale che si sentano parte viva della società moderna, perché è anche grazie a loro che oggi siamo qui a parlare…
Leone 93

4 commenti:

Daniela Fariello ha detto...

Grazie per l'attenzione e lo spazio dedicatoci. Leone93 è solo uno dei ragazzi che stanno trovando nel progetto Repubblic@scuola uno spazio sano in cui esprimere pensieri, emozioni e riflessioni sul mondo che li circonda. Ciò che colpisce, leggendo i loro lavori, è la loro grande sensibilità e la loro fede in valori, purtroppo spesso dimenticati da noi adulti.
Daniela Fariello

luigi ha detto...

Grazie a te, Daniela, e ai tuoi magnifici alunni-scrittori, che siete di esempio per una società migliore e più attenta. Sono convinto che sia importante valorizzare a tutti i costi le buone energie creative e umane dei ragazzi, e tu, Daniela, ci stai riuscendo.
Grazie ancora a voi tutti,
Luigi.

Anonimo ha detto...

Carissimo Luigi Salerno la ringrazio per aver scelto un altro mio articolo di Repubblica. Il fatto che lei mi segue mi rende davvero felice. Spero che possa continuare ad appoggiare me e tutti i partecipanti di questa straordinaria iniziativa. A presto...

Leone93

luigi ha detto...

Grazie a te, Leone. Penso che sia giusto incoraggiare e seguire ragazzi sensibili e preparati.
In bocca a lupo a te e ai tuoi compagni,
Luigi