La lettura è il segnale di una ricerca oceanica e sconfinata, che forse non avrà superfici calcolabili di estensione né fondali finiti. Penso che i grandi lettori abbiano l'eleganza sfilante di un buon tuffatore-apneista, che si apre i polmoni con le parole, con la loro bellezza, la loro profondità, e riesce a resistere sempre più a lungo in una dimensione diversa e invisibile, ma potentemente concreta e nutriente per tutti gli aspetti di una sua crescita organica e reale.
Non conta a volte quello che si legge: ogni lettore può trovare informazioni preziose in autori diversi, lontani per stili, per epoche, per genere. Conta la sete e la fame di perdersi nelle parole degli altri, che sono un ponte prezioso con quello che conosciamo e quello che ancora ci sfugge e che, per nostra fortuna, ancora ci sfuggirà...
l.s.
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