giovedì 8 settembre 2016

La canzone alle montagne


Montagne! Che siete belle, purissime, nelle albe violacee,
Frementi negli arrossati tramonti.
I vostri picchi strapiombanti nelle neve eterne io amo,
I vostri ghiacciai silenziosi.
Vorrei stare tra i giganti – i giganti di rocce che vanno
nel cielo,
I frementi giganti che cantano le silenziose canzoni dell'infinito,
I giganti che ascoltano le cupe leggende dei ghiacciai,
Venute come uno strano mormorio dal seno dei crepacci
profondi.
Montagne divine, che nulla è più bello, regine della libertà e
dell'infinito,
Pinnacoli superbi contornati dall'eterne nevi
Le pure vostre rocce fremono, fremono tutte al sole che ci
batte,
Le bianche vostre rocce luccicando scintillano.
Cantate nelle notti – guglie vertiginose,
Mentre sembrate alla luna bianchi magri fantasmi di ghiaccio,
Siete belle montagne, siete la cosa più pura, più sublime.
Io vorrei stare tra voi nei dorati tramonti di sole
quando tutto si cinge di rosso.
Io vorrei stare tra voi  nelle albe azzurrine e velate.
Io vorrei stare tra voi sulle rocce, sui ghiacci,
I meriggi sotto al limpido sole.
Voi siete sole – montagne con le montagne.
Nell'alto nemmeno un misero sterpo di verde avete,
Nemmeno un misero bianco edelweiss vellutato.
Qualche anima audace vi tenta,
Qualche solitario camoscio vi calca,
E voi – coi secoli che passano immobili,
A tutto, al vento, all'acqua, alla tempesta resistete.
Sempre uguali gli stessi dirupi nelle gole precipitano,
Sempre uguali le stesse pareti riflettono il sole.

Dino Buzzati
















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