Da questa foto di Daniela un gioco immaginifico, pensato in un abito da sera cortissimo e a lutto, per le atmosfere narranti...
Temporale: short story in abito nero e cortissimo
"Signore, mi dispiace, ma qui ormai non c'è più nessuno".
"Non capisco, ma non era qui che dovevamo ritrovarci? Qui c'è l'invito della signorina Spencer, guardi anche lei!".
L' uomo in livrea prese con la mano libera dall'ombrello il messaggio ricevuto e scrutò la grafia tremante e femminile di quella mittente così emozionata nella sua scrittura epistolare. Poi alzò gli occhi e mi fissò: "Mi dispiace, signore: è ripartita".
"Ma come ripartita? La prego, se sono ancora in anticipo..."
"In anticipo sulle cinque, ma con un giorno di ritardo, signore. L'incontro era per il 22 alle cinque e non per il 23. Deve stare più attento. L'amore è soprattutto attenzione, caro amico, e adesso, se mi permette, dovrei riaccompagnarla all'auto, che mi attendono dentro".
"Dentro, ma dentro per cosa? È rimasto ancora qualcuno, c'è forse ancora qualcosa di lei, un messaggio?".
"Niente di tutto questo, signore. Dovrei pagare i becchini...che hanno premura".
Sbam! Il rumore di una bara che sbatteva mi risvegliò dal mio incubo. Rossana era accanto a me che dormiva, nella nostra villa. Stava piovendo ed era il giorno del suo compleanno. Quella sera avremmo festeggiato. La baciai nel sonno, e feci attenzione a non svegliarla...spaventato a morte ma felice!
l.s.
3 commenti:
Incredibile come le mie foto prendano vita grazie alla poesia dei tuoi racconti.
Luigi, mi hai tenuta in apnea con il tuo racconto...
Calzante con la foto il doppio significato, bellissima la foto!
Che bel sospiro di sollievo il finale!
Stefania
Tremendo! Bravissimo...
In poche righe hai saputo creare un attimo infinito di tensione...
Ciao ciao, Sandra
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