Nascondermi in uno di quei pomeriggi tardivi, dove l'edicola sembrava illuminata da un fumo di candela e l'edicolante nei nostri occhi serali una sorta di santo moderno che dispensava gli ultimi miracoli di stampa a turisti sprovveduti e innamorati come eravamo noi due, ancora nei pomeriggi di un albergo moderno senza amici. Il giorno dopo ti avevo già tradito, e misi in moto tutta la spiaggia, perché mi ero perduto dietro un venditore di palloncini, così magro che pareva si spezzasse alle ginocchia per il peso, e io lo cercavo come se fosse un cane, ma stavolta senza la mano del mio poeta pomeridiano, che aveva gli occhiali da sole al mattino e allora credevo che non mi guardasse più, e così vi gettai nel panico, senza volerlo, perché il vecchio dei palloncini aveva gambe sottili ma tenaci e io seguivo la rotta dei palloni, come uno strano piccione viaggiatore di terra e mia madre aveva i capelli corti e neri neri e i miei stessi occhi e la spaventai ancora più di te, forse. Non so chi mi raggiunse, ricordo che deste l'allarme e metteste in subbuglio la balneazione per un cuore così piccolo e malinconico come era già il mio, o perché stavo sognando di qualcosa di troppo più grande e vi stavo uccidendo con il mio sogno. Non ricordo quanto mi abbracciaste, se forse più mamma, che aveva gli occhi dolci e parlava poco, o forse eri tu che rimanesti in piedi, mentre lei era accovacciata alla mia altezza e il vecchio dei palloni era lontano da noi, quanto lo ero stato io da voi, fino a qualche istante prima e quanto forse lo sono adesso da te.
E ancora mi prende questa grande angoscia di nascondermi o di perdermi, forse in uno di quei ricordi, e cercare di non uscire e rimanere con la sospensione di quel sorriso e di quella grande ansia, quando il pomeriggio fui perdonato e ritornai solitario insieme a te verso la stessa edicola e nelle tue mani, come una cometa silenziosa nell'orgasmo di una grande notte orientale.
l.s.
4 commenti:
Ma come fai a scrivere così? Ero lì, sulla battigia, con voi, anzi prima ero lì, con loro a cercarti...
Ci scaraventi dentro le tue storie, le prime righe tranquille e poi un tuffo al cuore, ai sensi, alla pancia, e siamo lì. Con te...
Struggente. Bellissimo questo scritto Luigi.
Sm
Senza parole... grazie anche per i tuoi commenti alle mie foto
Daniela
è magico...
straordinariamente reale e mi ha riportato alla mia infanzia...
sono stata tra quella moltitudine di bimbi a essermi persa sulla spiaggia...
come me lo hai fatto rivivere quel momento... quella sensazione! Grazie! Con un colpo di spugna hai cancellato tanti anni!
Sei veramente bravo!
Stefania
Faccio i miei complimenti a Luigi, che ci sfiora l' anima con la tenerezza di un bambino, mentre furtivo racconta poesia, paure, stati d' animo tormentati nelle mani, o forse nelle braccia di un uomo, le cui radici risalgono a molto tempo prima, che forse neanche tu sai cogliere, nel dolce mondo del frastuono dei piccoli.
Claudia
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