Anche in una sola pagina di libro, in un breve passaggio, in un paragrafo, può accaderti quella strana coltre che ti strega e che ti trattiene, andando ben oltre le parole scritte e fermandoti l'occhio, il cuore e il pensiero, in una stessa e impalpabile dimensione sospesa. Quando questo avviene, anche in un solo punto, hai incontrato uno scrittore vero, uno dei tuoi, del quale sei tentato di conoscere altro, il possibile e l'impossibile che abbia scritto o detto dei suoi scritti e della sua vita che non sai, e non solo perché quella cortina si propaghi nella tua vita, ma perché ormai da quel solo istante ha conquistato la tua fiducia più intima e profonda, che ti porta a rallentare nella speranza che quella lettura non diventi un evento normale, ma si impregni di quella stessa sospensione accaduta e anche del possibile altro che può celare o promettere.
Non penso possa esserci altro modo per incatenare un lettore a un libro. E quando si scrive, fin dal primo rigo o dalla prima parola, uno scrittore deve cercare naturalmente questo seme. Come la prova sensibile del suo scrivere.
Non penso possa esserci altro modo per incatenare un lettore a un libro. E quando si scrive, fin dal primo rigo o dalla prima parola, uno scrittore deve cercare naturalmente questo seme. Come la prova sensibile del suo scrivere.
l.s.
2 commenti:
sì, esatto, tutto vero... mi è capitato con uno scrittore... non mi ricordo il nome...
sì, ecco: LUIGI SALERNO!
Dorothy
Den!
Quando arriva martellata nella testa
Quando un mondo si apre
Quando resti in apnea
Sei grato al tuo scrittore
perche' da quel momento e' tuo!
Stefania
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