...immaginando la dimensione del leggere, come un vasto luogo di cibi, dai più sofisticati e raffinati, a quelli speziati, o dai sapori violenti, primitivi. Ciascuno il suo tenore proteico, calorico, i paragrafi scintillano come amminoacidi. Lo scrittore esercita e stimola la fame, e a volte la sazia, altre volte la acuisce. Il lettore affama lo scrittore dei suoi occhi voraci, e del suo difficile desiderio di nutrirlo dell'imperscrutabile giusto.
l.s.
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