Ho cercato qualcosa che giustificasse il poco nebbioso ingresso novembrino, che capita in una prima Domenica di grandi limpidi e così poca di autunno. Il mese dei morti e del raccoglimento mi riporta alle distese sonore di Gatto, con le schiarite luminescenti del suo canto.
È un piccolo estratto da "Novembre a Pesto", da "Osteria Flegrea", per marcare di un velo la maestà anonima di questo ingresso:
"...Ora passa nei cieli
il cielo che rispose
alla notte degli anni,
alle paludi, ai morti.
Ci restano più forti
del tempo questi inganni
della dolce stagione...
Alfonso Gatto.
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