lunedì 19 gennaio 2009

I libri nella mia vita di H. Miller



Un testo che spiana il senso profondo del leggere libri attraverso un viaggio di vita e di luoghi aperti.
Nessun metodo.
Sentieri liberi e poco battuti, intrisi di umano e di pagine.
Percorso mirato e naturale sull'intarsio dell'inchiostro nel suo passo americano e sognante.
E ancora, qualche volta, Miller lo si trova relegato negli scaffali della letteratura erotica.
Grandissimo imperdonabile equivoco. Stratagemma? Almeno questo testo no, è ancora fuori, ma poco noto.
Lo si trova alla lettera M: autori internazionali o letteratura straniera. Fa lo stesso.
Un grande riferimento per correggere o rafforzare la propria rotta. Con o senza fari e guardiani.
La sua grande libertà.
Qualche tratto più marcato sui primi autori più significativi della sua formazione: Blaise Cendrars, Rider Haggard, Jean Giono. Le sue influenze, corrispondenze e ancora Krishnamurti, lettera a Pierre Lesdain , l'importanza del teatro e la lettura al cesso.
Non manca niente. Il Miller beffardo e asciutto, nella migliore forma dei suoi pontili ventosi e anarchici, che ritorna nel canto di una riflessione suprema e meditativa sulla letteratura come strumento e non fine. Prima viene la vita. Prima e dopo, sempre la vita.
La vita attraverso i grandi libri.
"I libri sono una delle poche cose cui gli uomini si affezionano profondamente. E quanto migliore è l'uomo, tanto più facilmente condividerà con gli altri le sue cose più amate. Un libro che giaccia ozioso in uno scaffale è bene sprecato...un libro non è soltanto un amico, ma vi fa degli amici...quando vi siete impadroniti di un libro con la mente e con lo spirito vi siete arricchiti.Ma quando lo date a un altro vi siete arricchiti tre volte di più".
H.Miller.
Un buon riferimento, pieno di agganci infiniti, mutevoli ma stabili ad ogni nuova lettura.
Una piccola ricchezza, che vi invito a condividere...con lo stesso spirito.
l.s.

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