Anche i mesi partono, muoiono e si dissolvono, semmai con meno clamore degli anni o degli amori, ma comunque con un sottile velo di nostalgia.
Quale miglior saluto se non il canto crepuscolare di Marino Moretti, nel suo attacco solitario e sentito:
"Voglio cantare tutte l'ore grigie
in questa solitudine pensosa
mentre raduno ogni mia vecchia cosa
a riempir le mie vecchie valigie...
Da" Valigie"di Marino Moretti.
Le partenze non sono solo umane, forse sanno di umano per il senso del distacco che tende a dilatarsi e a farsi tempo. Con un mese vanno via gli attimi, iprogetti e le speranze, i colori, qualche sorriso perduto, o forse un bacio a quella gazza lontana, che ogni tanto ripete il suo percorso e mi blocca, nei suoi ultimi colori novembrini che non ritorneranno mai uguali...
l.s.
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