L'ospite
La luna si addentrava in cucina,
come un gatto impregnava
il tavolo, una scodella rossa,
il tuo braccio disceso.
Saremo stanchi o già morti,
se quel bianco ti ha raggelata,
credendo fosse una volpe
hai già franato di paura.
Mi hai teso una mano,
ti ho lasciato scorrere
la paura negli occhi bassi,
l'ho allontananata
con un solo dito,
appena un punto sotto
l'occhio sinistro,
scostandoti i capelli
pesanti dagli abissi
del sentirti già amata.
del sentirti già amata.
La paura, la volpe e la luna
sono ritornate fuori,
in aperta campagna
c'era un odore di latte.
Dall'altra stanza un bambino
si domandava della morte,
e la sua madre muta
gli sbadigliava neve
dentro una bocca.
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