Troppi dolori addosso
La nottata che farfuglia
tra i pochi rimbombi
l' ultima voglia
del mese,
del mese,
nel raglio
di un palo
della luce
di un palo
della luce
da voler
poco a poco
scomparire
nelle dolci
penombre
di Aprile
e dei racconti
di avventure.
poco a poco
scomparire
nelle dolci
penombre
di Aprile
e dei racconti
di avventure.
(A una ragazza,
in quella stessa sera,
qualcuno ha spezzato
il braccio sinistro,
nel crollo di una chiavata;
"si è pensato
a una punizione
perché vestiva
troppo corto,
a una punizione
perché vestiva
troppo corto,
telefonava di nascosto
con un vestito
stretto e rosso.
stretto e rosso.
Troppi colori
addosso,
anche il fratello
del ragazzo
ha detto
lo stesso").
addosso,
anche il fratello
del ragazzo
ha detto
lo stesso").
Adesso fischio alle nevi
più alte dell'eremo,
che smozzicano
come volpi il tuo pallore
come volpi il tuo pallore
da una luna di muro,
sbandata nei tuoi tacchi
al vomito terso
sbandata nei tuoi tacchi
al vomito terso
del firmamento,
allontanando
il perdifiato dei primi cani,
allontanando
il perdifiato dei primi cani,
dai vespri più fragili
e teneri dei fidanzati.
l.s.
l.s.
6 commenti:
Sai essere così crudo nella scelta dolce delle tue parole. Manuela G.
Ciao, Manu!
Non è facile trattare certi argomenti così delicati. Era un innesto complesso, che ho organizzato a modo mio. Sono molto contento che tu abbia colto il contrasto nell'armonia.
a presto e grazie
l.s.
Molto aspra, molto forte. Impressioni densissime e ben marcate. Fa piacere che un maschio profondamente comprenda. I versi arrivano nelle viscere.
Eletta, grazie, davvero.
Esistono delitti nel delitto, è quello che volevo cercare di dire e tu, come sempre, lo hai colto.
Grazie della tua visita
l.s.
Era da un po' che mancavo dalla rete. Poi questa sera sono ritornata, ho visitato le tue pagine e lo sguardo è scivolato lungo le parole della tua poesia --- più veloce di quello il dolore è precipitato. Significa che hai puntato al cuore. Ma, di cuore, non riesco a dire niente, a dirti niente. Solo una traccia che sono passata, che ho letto e ho colto una volta di più la tua maestria.....anche se preferisco che non si porgano specchi a noi donne, in cui si riflettano le nostre ferite.
Grazie della dedizione delle tue parole.
rosaturca
Ciao, rosaturca, e grazie sempre a te.
Questo tuo passaggio è un dire, o meglio: un oltredire...
saluti
l.s.
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