mercoledì 27 ottobre 2010

Quando si dice a qualcuno che è tardi

Quando si dice che sia tardi, o che sia presto, di solito si parte da presupposti o da parametri che non sempre rispondono a una reale dimensione temporale. A volte si pensa che sia tardi per un strategia, e non perché ci si senta davvero stanchi e distrutti, o perché, nel caso si tratti di un evento temporale che attraversi un momento specifico del giorno,  vi sia un effettivo ritardo. La distanza con il nostro tempo in diversi casi non combacia a come la mostriamo o la vogliamo esporre all'altro con il quale ci stiamo relando. Con tre persone diverse, incontrate nello stesso punto in un determinato momento, avremo tre dimensioni temporali diverse e non proveremo la stessa ansia di tardare o di stancarci. In alcuni incontri il nostro tempo, o la sua eventuale o reale mancanza, ci verrà incontro per assisterci, a volte come portale di fuga, espediente, piccolo ingranaggio per liberarci da un'incombenza. In altri casi invece diventerà l'ostacolo, l'elemento che vorremmo ignorare perché in fondo il presente che stiamo vivendo è più importante della destinazione verso cui rischieremmo di tardare, anche in questo caso in modo naturale o fittizio. Anche al telefono, è lo stesso. Siamo distribuiti in molteplici universi temporali e cangianti, quante sono le persone e le profonde dinamiche che ci legano a loro. E così le nostre parole, quelle dette e quelle solo pensate, taciute o trattenute, la nostra capacità di concentrarci o di fare altro e in alcuni casi guardare l'ora o la tele, mentre l'altro ci sta parlando e non ci vede.
Quando si dice che è tardi e si è soli, a volte vi sarà sempre qualche fantasma verso il quale direzionarci o dal quale sfuggire. In fondo il rapporto con il nostro tempo avrà sempre un piccolo filtro bruciante, non sarà mai troppo puro e terso come dovrebbe. Esisterà sempre un accidenti in chiave, un piccolo e perfido diesis, che continuerà ad alterarci e a confondere a tutti i costi la nostra tonalità di partenza, la nostra prima traiettoria.
l.s.

Sulla rima

Questa mattina, piuttosto fredda ma molto serena, vorrei condividere questo bel saggio di Giorgio Mannacio sulla rima. È stato pubblicato sulla rivista Il Monte Analogo, e penso che sia molto interessante come tipo di analisi e di prospettiva su di un aspetto della costruzione del verso, che a volte è considerato altro, da quello che in sostanza è o potrebbe essere.
Ecco il link: Note sulla rima di Giorgio Mannacio.

lunedì 25 ottobre 2010

Premio di poesia Formica Nera anno LXV


Premio di poesia Formica Nera anno LXV
Gruppo letterario Formica Nera - fondato nel 1946 - c.f. 92131540285
Segreteria: via Dignano 2/A - 35135 Padova - e-mail: formicanera@virgilio.it

Regolamento

1. Si partecipa con una poesia inedita in copia unica (tema e lunghezza liberi) da far pervenire entro il 30 novembre 2010 a:
formicanera@virgilio
oppure (cartaceo) a:
Gruppo letterario Formica Nera
via Dignano 2A
35135 Padova.

2. Nessuna tassa di lettura.

3. I testi selezionati verranno pubblicati nei 'quaderni padovani di poesia e tecnica' editi dalla Coop. Libraria Università di Padova. Gli autori riceveranno copie omaggio della pubblicazione.

4. Gli elaborati non si restituiscono.
5. La partecipazione al Premio implica la piena accettazione del presente regolamento.
Per informazioni urgenti tel. cell. 3317581556.
Informativa ai sensi del D. Lgs. n. 196/2003 sulla tutela dei dati personali: ai sensi dell’art. 13 “informativa resa al momento della raccolta dei dati” i dati personali saranno utilizzati esclusivamente per le iniziative promosse dal Gruppo e non verranno diffusi a terzi a qualsiasi titolo; i dati richiesti (nome, cognome e indirizzo) sono obbligatori; con l’invio dei suoi dati l’interessato ne autorizza l’uso e ai sensi dell’art. 7 “diritto di accesso” può richiederne la rettifica o la cancellazione rivolgendosi al segretario del Premio.

mercoledì 20 ottobre 2010

Fuga dal Medrano tra i racconti finalisti all'Edizione di Libriamo 2010


Ho ultimato questo racconto a fine estate, in una strana dimensione sospesa, cercando di trovare i nessi che giustificassero il mondo naturale degli animali e la risposta dell'uomo, cercando canali possibilmente umani per parlare di entrambi.
La storia si muove nell'arco temporale di una notte, in cui si snodano alcuni passaggi di tempo precedenti che a loro volta, e da quello stesso fulcro, condizioneranno altri passaggi successivi. Questa dinamica delle azioni e delle risposte, l'ho smossa in maniera poco eclatante, senza cercare a tutti i costi di raggiungere un punto, di sviluppare un climax, una tensione narrativa, ma lavorando sull'intrattenimento delle atmosfere, spostando l'attenzione dal tradizionale interesse a quello che deve accadere, alla prospettiva del significato del singolo momento, senza che questo debba per forza implicare un movente immediato per giustificarsi, o una qualsiasi ragione per quello successivo. 
Il comportamento della narrazione si avvicina molto al mio modo di impostare il rapporto con il verso, cercando di rianimare ciascun tessuto della stessa grana di colore e di cura minuziosa, lasciando determinate verità o eventuali mie visioni personali, - su quello che pensi possa essere una verità-, in regioni diverse del tessuto, cercando di ottenere un quadro aperto a più  strade e a più risposte simultanee.
È stato molto bello lavorare così, senza accanirmi su quello che deve accadere e necessariamente colpire, ma cercando di creare un unico flusso stabile di accadimento, anche se in apparenza nebbioso e irreale, ma con un suo motore all'interno completo e autonomo, come se ogni parte del racconto fosse una piccola sequenza già completa nel suo nudo e nel suo succo.
Il fulcro della storia, il nodo, è velato da un vetro, il lume di una lampada e una notte di piccole rivelazioni. Il tema del Concorso, ispirato alla figura dello scrittore Giovani Comisso e al rapporto con gli animali, è stato molto stimolante, per lavorare su aspetti di umano che forse senza l'integrazione naturale  e forse grottesca, di una scimmietta avvinghiata ad un asino bianco, non avrebbero raggiunto certe particolari sfumature di contrasto nel relarsi.
La pubblicazione dei finalisti di questa magnifica esperienza, dovrebbe essere prevista per l'anno della prossima edizione. Adesso siamo in attesa di quella dello scorso anno, con la bellissima e affascinante continuazione dei "Sillabari" di Parise, elaborando testi costrutiti sulle lettere rimaste inutilizzate "per mancanza di poesia". I libri con i racconti dei vincitori e dei segnalati della scorsa edizione 2009, invece dovrebbero essere prossimi.
l.s.

Elenco dieci finalisti Concorso Letterario Libriamo 2010 Festival dedicato a Giovanni Comisso


Ecco l'elenco dei dieci finalisti della Terza Edizione del Concorso Nazionale Letterario, dedicato alla figura dello scrittore Giovanni Comisso.
Dall'articolo 8 del bando originale:
I 10 autori finalisti saranno premiati con la pubblicazione dei loro testi in un unico volume. È facoltà della giuria stabilire la pubblicazione di ulteriori testi 
segnalati. 


Tre zanzare, di Luigia Bencivenga - Bologna
L'orco e le api, di Daniele De Sillo - Guidonia Montecelio (RM)
Cico il cane, di Rodolfo Vettorello - Milano

Il gatto nero, di Tamai Franca - Treviso
Animal download, di Umberto Forlini - Lallio (BG)
Fuga dal Medrano, di Luigi Salerno - Napoli
Il gabbiano Tolomeo, di Alberto Cordaro - Palermo
Una vecchia vendita, di Bruno Bianco - Montegrosso d'Asti
Poco pelosi, di Valeria Mancini - Vicenza
Il sorpasso animale, di Marco Cattarulla - Cafasse (TO)

martedì 19 ottobre 2010

Concorso "Il Volo di Pègaso, raccontare le malattie rare"


il Concorso artistico - letterario "Il Volo di Pègaso, raccontare le malattie rareè giunto alla sua terza edizione.

Il tema di quest'anno è ”Le voci del silenzio”.
È di silenzio, infatti, che a un certo punto vive il dolore. Molto spesso, in attesa di diagnosi e terapia, quando la vita diventa un limbo, solo il silenzio può restare.
Ed è qui che nasce la sfida: trasformare il silenzio in parole, figure o immagini che possano tracciare un percorso verso l’uscita dal dolore e dall’isolamento.

Oltre alla narrativa, la poesia, la fotografia, la pittura, il disegno e la scultura, quest'anno ci sarà anche una sezione dedicata allo spot pubblicitario (televisivo o radiofonico).

Vi inviamo in allegato il regolamento del Concorso.

Il termine per l'invio delle opere è il 30 ottobre 2010.
Per saperne di più, vi invitiamo a visitare l'homepage del Centro Nazionale Malattie Rare (http://www.iss.it/cnmr/ )
Aspettiamo numerose le vostre opere!
Cari saluti a tutti,
Domenica Taruscio e Collaboratori

Dr. Domenica Taruscio
Direttore
Centro Nazionale Malattie Rare

Istituto Superiore di Sanità
Viale Regina Elena, 299
00161 Roma
Italy
Telefono Verde Malattie Rare 800 89.69.49

lunedì 18 ottobre 2010

Premio Nazionale di Poesia “Fulvio Nuvolone” 2010 Quinta Edizione


Un post su parola e senso in Mallarmé

L'ho appena pubblicato su "Il carcere incantato". Tratta del rapporto tra evocazione e rappresentazione della parola, in Mallarmé, verso una maggiore precisione e aderenza a un effetto ricercato, dove comincia a mutare la dinamica e l'orientamento di ricerca e poi di scelta del vocabolo, rispetto ai criteri osservati nelle consuetudini dal linguaggio comune.
È qui.

l.s.

domenica 17 ottobre 2010

Concorso Letterario Giacomo Zanella: Scelta o destino?

L'Assessorato alla Cultura del Comune di Monticello Conte Otto indice la 6a edizione del Premio Letterario Giacomo Zanella, dal titolo "Scelta o destino" , con il contributo della Banca Popolare di Marostica. 



1. PARTECIPAZIONE 
La partecipazione al premio è aperta a tutti gli scrittori non professionisti. 

2. QUOTA DI ISCRIZIONE
La partecipazione è gratuita.

3. IL TEMA:
“SCELTA O DESTINO”.

4. ELABORATI SCRITTI
Tutto il materiale presentato deve essere dattiloscritto (scrittura elettronica).
I testi (racconti - non è prevista una sezione poesia), in lingua italiana, non dovranno superare le 6.000 (seimila battute) spazi inclusi. È ammesso un solo racconto per ciascun concorrente. I testi dovranno essere presentati su supporto elettronico Cd-Rom); dovranno essere allegate, altresì, N. 2 copie cartacee. I lavori presentati dovranno essere inediti (è richiesta autocertificazione in tal senso).
Tutti i lavori ed i soggetti dovranno avere attinenza con il tema del concorso.

5. PROCEDURA
Agli elaborati devono essere allegati, in busta chiusa e separata, tutti i dati che permettano l’identificazione dei partecipanti e riferimenti telefonici e di posta elettronica.

6. TERMINI DI PRESENTAZIONE
Gli elaborati di cui all’art. 4 del presente bando, devono pervenire al seguente indirizzo:
Comune di Monticello Conte Otto - via Roma, 1 - 36010 Monticello Conte Otto (Vicenza) entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 29 dicembre 2010; se inviati per posta si dovrà indicare sulla busta il riferimento al concorso in oggetto. Nel caso in cui i lavori venissero consegnati personalmente, dovranno pervenire nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle 12.45 presso l’Ufficio Protocollo del Comune, via Roma 1 - 36010 Monticello Conte Otto (Vicenza).
L’eventuale verifica dell’avvenuto recapito del plico con gli elaborati è a carico del concorrente. Si declina, comunque, ogni responsabilità per il mancato o ritardato recapito dei lavori in concorso. Non farà fede la data di spedizione bensì quella in cui il materiale perviene. Nel caso l’elaborato sia stato spedito a mezzo servizio postale, ci sarà un margine di tolleranza inderogabile di 5 giorni rispetto alla data di scadenza, purché sia chiaramente accertabile dalla documentazione postale l’avvenuta spedizione nei termini entro due giorni prima il termine di scadenza fissato. Verranno quindi ritenuti nei termini gli elaborati spediti entro il 29 dicembre 2010 e pervenuti entro il 3 gennaio 2011.

7. ESAME DEI LAVORI PERVENUTI
Gli elaborati verranno esaminati da una Giuria nominata dalla Pro Loco di Monticello Conte Otto. I giudizi della Giuria sono insindacabili. Non sono ammessi ricorsi.

8. PREMIAZIONE
La cerimonia di premiazione avverrà in una data compresa tra l’ultima decade di marzo e la prima di aprile 2011 presso la Sala Civica “Giovanni Bressan” in frazione Cavazzale di Monticello Conte Otto o altra sede individuata dall’Amministrazione Comunale. Tutte le informazioni per la partecipazione ad essa saranno tempestivamente comunicate agli interessati (vincitori).
Saranno assegnati i seguenti premi in denaro:
1° premio € 1.200,00
2° premio € 600,00
3° premio € 500,00
4° premio € 400,00
5° premio € 300,00
Gli importi di cui sopra sono al lordo delle eventuali ritenute di legge.

9. NORME FINALI
I nominativi dei primi trenta classificati saranno pubblicati sul sito internet ufficiale del Comune di Monticello Conte Otto per un congruo periodo di tempo.
Il Comune provvederà a trasmettere alle principali testate locali e nazionali notizie del concorso.
Tutti i lavori inviati e non assegnatari di premi, potranno essere ritirati a cura dei partecipanti, presso la Biblioteca Comunale di Monticello Conte all’indirizzo di cui sopra, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 entro e non oltre 30 gg. dalla data di premiazione del concorso.
Alcune delle opere selezionate potranno essere oggetto di pubblicazione, in forma tradizionale e/o digitale, di cui si darà preventiva notizia agli interessati.
Gli autori, partecipando al concorso, accettano che le loro opere vengano eventualmente pubblicate nelle forme di cui sopra (cartacea e/o elettronica), cedendo, a titolo gratuito, i diritti di pubblicazione, al Comune di Monticello Conte Otto.
La responsabilità in termini di originalità e contenuto degli scritti, è degli autori.
La partecipazione al concorso è intesa come implicita accettazione di questa e delle altre clausole del regolamento per cui il Comune è sollevato da ogni e qualsivoglia responsabilità.
Resta inteso che gli autori potranno pubblicare il materiale presentato al concorso, senza preventiva autorizzazione del Comune. La partecipazione al concorso prevede l’espressa accettazione di questa e di tutte le altre clausole, e pertanto i concorrenti dovranno accettare senza condizioni il presente regolamento.

10. NOTA INFORMATIVA:
Ai sensi dell’art 10, D. Lgs. N. 196 del 30.6.2003 (privacy), i dati acquisiti sono utilizzati esclusivamente dal Comune per lo svolgimento e l’analisi del Concorso. Il mancato conferimento dei predetti dati avrà come conseguenza l’impossibilità di dare corso all’attribuzione dei premi. Come noto, competono tutti i diritti previsti dall’articolo 10 del D. Lgs. N. 196/2003 e quindi gli interessati potranno accedere ai dati chiedendone la correzione e, ricorrendone gli estremi, la cancellazione o il blocco.

11. INFORMAZIONI
Chiarimenti ed informazioni potranno essere richiesti telefonicamente ai seguenti numeri:
0444 947710 - 0444 947521, dal lunedì al venerdì, in orario d’ufficio, oppure via e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: biblioteca@comune.monticello.vi.it

sabato 16 ottobre 2010

Poesie per un anno




*Perrone LAB* e  *Flanerí* [ http://www.flaneri.com ] sono lieti di presentare
"*Poesie per un anno*...".

Una raccolta di versi pensata per accompagnare il lettore per un anno intero.
Mese dopo mese. Giorno dopo giorno. Suggestioni, pensieri e parole che si
sviluppano attraverso la penna di tanti autori e quindi di tanti stili diversi.
Alcuni più tradizionali, altri più innovativi.

Un progetto che vedrà la partecipazione dei più grandi nomi della poesia
italiana contemporanea come *Iolanda Insana, Biancamaria Frabotta, 
Laura Pugno,Giorgio Manacorda, Marco Giovenale, Gabriella Sica, 
Elio Pecora, Paolo Febbraro*
e molti altri; e di autori meno conosciuti comunque meritevoli d'attenzione.
Ma non finisce qui: l'iniziativa è aperta anche agli esordienti, a tutti quegli
autori che vogliono provare a mettersi in gioco e, perché no, riuscire a
lasciare la propria traccia nel prezioso volume che uscirà a *Natale 2010 *per
festeggiare insieme l'inizio del nuovo anno.

La prefazione del volume sarà curata dal critico e giornalista *Walter Mauro*.

Per partecipare alla selezione invia *entro e non oltre il 15 novembre 2010 una
poesia a tema libero di massimo 30 versi* ad *[ antologie@perronelab.it ]*

L'iniziativa sarà seguita costantemente da *Flanerí  * [

/ Tutti coloro che partecipano all'iniziativa danno implicitamente assenso al
fatto che la propria opera (racconto o poesia), qualora selezionata, possa
essere inserita gratuitamente nel volume antologico che verrà realizzato. I
diritti sulla suddetta opera restano dell'autore./

venerdì 15 ottobre 2010

La perdita della corriera

Avevo preparato questo File mp3  per l'inserimento di questi versi in una fontoceca audio di poesia contemporanea,  ma sentivo che andavano prima rodati in un luogo ancora neutrale e domestico, come penso possa ancora considerarsi la pagina personale di un blog letterario come questo.
Lascio quindi il file nel formato mp3 con la mia voce in questo post, e credo per qualche tempo, in attesa di eventuali o nuove destinazioni    
Qualche rigo sul lavoro, che risale a più di un anno fa:
La perdita della corriera, è la metafora stupita, immaginifica quanto frastornata, di come ho immaginato la perdita improvvisa e anonima della verginità per una ragazza qualsiasi, di un qualsiasi luogo di provincia e di mondo, che non si avverte più allo stesso modo di prima e non riconosce quanta gioia o quanto dolore abbia accumulato in più in quell'istante della sua vita, o se sono così mischiati da accecarla e trascinarla altrove, dove non ci sono più fermate obbligatorie. 
La corriera blu, l'ultima, che svanisce e la dimentica, nella sua miopia, rappresenta parte del sogno, la volontà di immaginazione e di tenerezza tradite, l'istante idealizzato e perduto appena vissuto, a volte, e con un finale oscuro, che può diramare in più direzioni, di luci alpine o di lampi tuonanti.
Il sottofondo musicale è tratto da un'opera pianistica di Mozart, concessa in non commercial podcast license da Magnatune (Daniel Ben Pienaar plays Mozart, sonata n.18 in D K576). 
l.s.



mercoledì 13 ottobre 2010

Moventi e strategie di scrittura

Se esistesse davvero un chiaro movente di scrittura, questo potrebbe trovare diversi volti.
Per molti sono riposti dentro il consenso di chi dovrebbe leggere, immaginando che al fatidico lettore piacciano esattamente le stesse cose che piacciono a noi quando scriviamo, quelle che in qualche modo ci commuovono, che ci avvincono, ci catturano, ci lasciano svegli o chissà quanto altro. 
Molti scrivono di quello che amano leggere e si impigliano in un fascinoso gioco di brutte copie  e seduzioni con la bellezza che hanno ricevuto o che continuano in qualche modo a ricevere dai testi più amati, cercando di propagare l'incantesimo e rincalzare l'effetto verso un universo idealizzato e invisibile, senza accorgersi che quello che piace a noi non è detto che possa piacere agli altri, e non è detto che scrivere cose che sentiamo belle per una nostra percezione, lo siano davvero anche per gli altri, e nemmeno che la nostra efficacia, anche per il solo copiare quell'effetto, sia adeguata alle nostre capacità sensibili e tecniche. Molti scrivono con l'illusione di saperlo fare, e rimangono per tutta la vita in questo incantamento, perché nessuno trova il coraggio o gli elementi certi per dissuaderlo da tanta gioia: "...in fondo che male fa, si esprime, a modo suo è...un artista, no?".
E allora come ci si potrebbe orientare, senza riferimenti di sorta. Scrivere di altro, al di là di quello che si ami e che piaccia? Scrivere di quello che non piace, e come si fa? Cercare qualcosa di bello non ancora scritto, o non scrivere per sé e nemmeno per gli altri, ma allora che senso avrebbe! Insomma,  se escludiamo gli altri da un affare del genere gli toglieremmo tutto il senso profondo della comunicazione dei nostri magnifici indispensabili istanti; non è così? E anche il discorso dell'immaginazione, è davvero così efficace leggere la parte più vibrante dei nostri sogni come la più selvatica e più pura? Il lato più istintivo e apparentemente irreale, può davvero catturare gli altri della stessa grana primitiva con cui ci inabissa?
Che cosa avrei da dire che non è stato già espresso, detto e cantato, in modo assolutamente più mirabile, elegante, espressivo, sublime?
Non ho risposte. Mi auguro di non averne mai, e nemmeno troppo alla portata.
Si potrebbe rimanere per sempre nell'errore, così come nel giusto, ma senza scoprirlo mai. È una cosa molto più probabile di quanto si pensi. Non sempre la stonatura di uno scritto è così lampante come quella che può fare un violinista o un cantante. A volte la si confonde con una raffinatezza dissonante: Champagne!
Sono comunque soddisfatto di essermi posto almeno queste domande,  da sempre, e pensando che in fondo non abbiamo a che fare con un'equazione che ci porterà alla fine a un risultato corretto o  a uno sbagliato. La situazione è molto più complessa.
E la amo esattamente per questo. Così come è: assolutamente imperscrutabile quanto insensata...
l.s.


martedì 12 ottobre 2010

Solitudine in poesia e per immagini.


Direttamente dal bando del sito originale Poesiaèrivoluzione:

"Cari poeti, il collettivo Poesiaèrivoluzione, in collaborazione con l’associazione culturale Il Ginepro, organizza una selezione per la realizzazione di un’antologia di poesie dal titolo La Solitudine.
Chiunque volesse partecipare deve mandare una sua poesia che abbia a tema La Solitudine, alla maillasolitudine@poesiaerivoluzione.it
I componimenti dovranno essere massimo di 23 versi e dovranno essere copiati nel corpo della mail (no allegati).
Le poesie dovranno inoltre essere accompagnate dai dati dei poeti: nome, cognome, indirizzo e numero di telefono.
In calce alla mail il poeta dovrà attestare la piena paternità dell’opera, che deve essere inedita.
I migliori componimenti verranno inclusi in un’antologia curata dal collettivo Poesiaèrivoluzione.
Parallelamente è indetto un bando per realizzare la copertina del volume.
Gli artisti che vorranno partecipare devono mandare un’opera visiva: fotografia, disegno e pittura, opera grafica in alta risoluzione, in allegato alla mail lasolitudine@poesiaerivoluzione.it
Anche qui è necessario attestarne la paternità e inserire in calce alla mail tutti i dati dell’artista.
L’opera giudicata migliore verrà messa nella copertina, le altre opere più belle verranno messe nella quarta di copertina o, se in bianco e nero, a corredo delle poesie.
La scadenza del bando, sia per le poesie che per le opere visive, è prevista per il 31 ottobre 2010. Attendiamo impazienti il vostro materiale".

lunedì 11 ottobre 2010

Processi di pensiero e scrittura

Ho sempre individuato, nei processi confusi di pensiero che volgono alla parola scritta, due anime e parti diverse, a volte in apparente conflitto tra di loro. Quella più composta, dico nel flusso del suo sgorgare, perché frutto di qualcosa di vero e di vivo che mi è successo e che adesso sto ricordando con lucidità mentre lo scrivo. Un elemento tangibile, a volte molto fisico, che riesci a tradurre, pur nella sua comprensibile incompletezza di aderenza all'informazione primaria. 
È quella parte più naturale, dove riconosco un nesso evidente tra la mia vita e lo strano cappio dello scrivere, che diventa continuazione, alveo  e confine espressivo.
Ma esiste anche un'altra anima, ancora più oscura, che quando arriva ha una sua naturale estensione di dominio, e scorre in una sorta di esondazione, e senza nessun nesso apparente che la incateni o la scateni dalla mia vita, dalle mie reazioni, dalla forma e dallo stile del mio linguaggio, dalle mie emozioni, dalla mia natura. 
Ha una sua eccellente capacità di adattarsi a tutto quello che di reale ho scritto e ho pensato fino a quell'istante e ha una sua costituzione già perfetta, integra e intoccabile, sia nella struttura che nei nessi attraverso i quali si ricongiunge al tessuto precedente.
È la parte oscura, quella che pare più fuori che dentro la mia vita, flusso archetipico o residuo di sogno dimenticato, ma che in fondo potrebbe essere più autentica di quella che interseca il lato esperienziale.
Ho individuato entrambe, a volte però mi piace immaginarle le stesse, confuse e mischiate in una nuova dimensione che non le divida ma che le unisca.
l.s.

sabato 9 ottobre 2010

Analisi testuale su Patrizia Cavalli

È sul post di oggi de Il carcere incantato.
l.s.

venerdì 8 ottobre 2010

Come un eterno apprendista...

Sarei sempre tentato di vivermi tutti i miei affari di scrittura, come un eterno apprendista, con il volto rigato dal sonno, i trucioli di compensato tra i capelli, e un falegname miope e molto burbero, che ti addestra al legno, alle sciabolate di sega e ti insegna senza saperlo una forma arcana e misteriosa di linguaggio. 
E lasciare la bottega per ultimo, quando dalla finestrina accanto alla porta, ti piombano addosso stelle come mute di cani feroci, e tu ti accorgi che certe cose che vedi, non le potrai mai scrivere o comunicare a nessuno, perché in quel paese non hai altro che la tua bottega, le tue tavole di legno e le tue notti; e così non ti resta che rimanere a guardarle, saziarti di quella impossibilità, ascoltando gli odori dei ciocchi arsi da qualche zona vicina, il passaggio di una vecchia macchina che si allontana a fatica, il latrato di un cane, il fumo lentissimo che sale da una casa. 
E intanto accorgersi di avere ancora una matita, mezza mangiata nella tasca, ma essere circondato dal freddo e dal buio del paese invernale, senza fogli e carta disponibile, ma solo legno e stanchezza e sonno.
Sarei tentato di immaginarmi splendidamente appagato da quell'effetto di solitudine e di grandi oscure e implose condivisioni, che in qualsiasi luogo al mondo, in un attimo svogliato di incantamento, potrebbero fermare comunque il tempo e raggiungere qualcuno, marcandoti a fuoco del loro semplice ma inconfondibile calco sensibile. La calma del vento sul ciglio di un baratro.
l.s.

mercoledì 6 ottobre 2010

Destinazioni

Riflettendo su scrittura e pensiero, o forse sulla premeditazione  di un certo pensato, che decide poi per me e per quella foce precisa, quasi senza il mio diretto intervento. 
La destinazione in ombra, pensavo, di qualcosa che ho scritto e che quindi non pronuncerò mai con la mia voce. Credo in assoluto che il mio modo di parlare sia del tutto estraneo al mio modo e al mio sentire di scrittura. Cose nate e decise per quel tipo di  sepoltura, non saranno mai recuperate dall'altra destinazione, credo perché ne ignorino la forma e l'avvilupparsi della trama relativa. 
E ancora, riflettendo sul fatto che le cose che accadono come scritte, non potrebbero mai essere rese complete con il suono della mia voce, così come tutte le cose che ho vissuto e ho condiviso parlando, non potrebbero mai rendersi assolute e complete se scritte.
Penso quindi che il pensiero, abbia già definita in nuce l'immagine nel suo oscuro e ansioso destinarsi. 
Non mi resta che subirne l'influsso astrale o il graffio demonico della morsa.
Buona giornata a tutti,
l.s.

lunedì 4 ottobre 2010

"Sinossi dei licheni" di Giacomo Cerrai



domenica 3 ottobre 2010

Due anni ad oggi


È così che aprivo ufficialmente il mio blog, con questo strano pensiero, giusto il 3 ottobre del 2008.
Oggi la penso allo stesso modo. Non credo di poter spiegare con la ragione il senso del mio scrivere, ma nonostante questo il blog ha continuato a vivere. Ho aperto da poco un progetto di ricerca e di analisi sulla poesia " Il carcere incantato" e credo che certe cose possano spiegarsi anche da sole, con la loro vita e con la simpatia del loro crescente mistero, e senza necessariamente sapere o prevedere dall'inizio quale possa mai essere il loro ruolo o il loro senso.
Grazie a tutti coloro che in questi due anni, hanno dedicato anche una minima parte del loro tempo al senso rarefatto di questo mio insensato spazio.
l.s.

sabato 2 ottobre 2010

Concorso "Il Cerchio Capovolto" I Edizione


PRIMA EDIZIONE DEL CONCORSO

“IL CERCHIO CAPOVOLTO”
(Sussurri in un corridoio lontano)


BANDO DI CONCORSO
1.
Il concorso è aperto a TUTTI gli scrittori, esordienti e non. Non è prevista alcuna quota di partecipazione.  

2.
Verranno presi in considerazione soltanto RACCONTI in lingua italiana, della lunghezza massima di 15.000 battute (spazi inclusi).

Ogni scrittore potrà partecipare con uno o (al massimo) due racconti.
3.
I lavori presentati dovranno essere categoricamente INEDITI, quindi mai pubblicati da un’altra casa editrice e/o liberi da vincoli che ne impediscano l’eventuale pubblicazione.

4.
Il concorso è aperto unicamente a racconti HORROR, ma possono essere declinati nei sottogeneri più noti (fantahorror, thriller sovrannaturali, horror comedy e così via). L’importante è che la componente orrorifica risulti preponderante.

5.
I racconti vanno inviati (in formato .doc, .odt oppure pdf) al seguente indirizzo mail:

concorso@casadeisognatori.com

È obbligatorio allegare, nel corpo della mail, i dati personali e un indirizzo mail di riferimento.
6.
Verranno registrati unicamente i racconti pervenuti tra l’1/10/2010 e il 31/3/2011.
I sognatori declina ogni responsabilità riguardo eventuali racconti smarriti e non giunti in redazione per problemi di carattere telematico, ovviamente indipendenti dalla nostra volontà.

7.
PREMIO: i racconti pervenuti verranno letti e giudicati dalla redazione della casa editrice. I primi 15 classificati verranno premiati con laPUBBLICAZIONE all’interno di un’antologia, che verrà regolarmente editata e inserita nel catalogo de I Sognatori. I racconti verranno sottoposti a editing e correzione della bozza, tutto questo a spese della casa editrice. I vincitori non avranno alcun obbligo di acquisto copie.

8.
RISULTATI verranno resi noti pubblicamente il 2 maggio 2011, sia sul sito de I sognatori sia sul blog della casa editrice. NON verranno inviate mail informative ai partecipanti, che in questo senso sono tenuti a verificare di persona l’inclusione del proprio nome e racconto nella lista dei vincitori.

9.
Gli autori dei 15 racconti vincitori si impegnano sin da ora a cedere gratuitamente, alla casa editrice I sognatori, i diritti di pubblicazione del proprio racconto.

10. 
La casa editrice I Sognatori si riserva il diritto (in caso di necessità) di prolungare la data di scadenza del presente bando, di pubblicare un numero inferiore di novelle rispetto al quantitativo inizialmente previsto (quindici) o – in casi estremi – di non procedere alla pubblicazione dell’antologia, qualora il materiale giunto in redazione non dovesse soddisfare i criteri qualitativi richiesti. Nelle eventualità di cui sopra, tutti i partecipanti verranno tempestivamente informati via mail.

11.
Informativa ai sensi della Legge 675/96 sulla Tutela dei dati personali: i dati forniti dai partecipanti al concorso verranno trattati con la massima riservatezza, e non verranno comunicati o diffusi a terzi a qualsiasi titolo.

12.
La partecipazione al concorso comporta automaticamente l’accettazione di tutti gli articoli del presente regolamento. 
Per domande e informazioni: info@casadeisognatori.com

venerdì 1 ottobre 2010

Lunar Park

Scopro la maestria vertiginosa di Bret Easton Ellis, in modo misterioso, un po' come in tutte le dinamiche che mi accostano a un'esperienza letteraria. Nulla di stampato, ma è solo la vita che mi riconduce verso la letteratura, e poi in automatico ricevo un biglietto di ritorno. È sempre così che ha funzionato, almeno fino ad ora e ne sono ancora molto soddisfatto.
Dunque, ritornando a Ellis, da quando ho letto la sua raccolta di racconti "The informers", - molto più secco il titolo originale rispetto a "Acqua dal sole",- ho esplorato il suo mondo a distanza riavvicinata, sprofondando a breve nei caleidoscopici romanzi senza freni, come Le regole dell'attrazione, Lunar Park e la martellata di American Psyco, che ho trovato davvero un'esperienza sconvolgente, da diversi punti di vista, ma che affronteremo semmai più avanti. 
Ho letto con voracità questi passaggi fondamentali della sua opera, trovando in Lunar Park lo scintillio più raffinato della vertigine del pdv. Ellis in questo romanzo gioca in maniera sottilissima sulla persona narrante, con una serie di interazioni profonde e molto sottili, direi virtuosistiche, sulla visione precisa e spiazzante del suo occhio verso la vita e sull'intelligenza delle superfici. Ne sa qualcosa Scurati, che credo abbia colto nel profondo questo aspetto, che non è solo un aspetto meramente tecnico, ma include una nuova formula di osservazione delle superfici di un tessuto narrativo, in contrasto con le attitudini alla profondità. Può  sembrare complesso, ma in fondo non lo è.
Ecco una testimonianza di quello che Scurati pensa di Lunar Park.