Nel cuore della notte, ormai è già domenica, quando si rompono gli argini nel silenzio. Tutto tace, mentre tutto potrebbe accadere ed essere detto e corretto altrimenti, oltre la refezione di questo momento. Una telefonata nella notte, per esempio, che potrebbe esplodere come una fiammata nel buio e diventare una voce che stringe alla gola, dentro la sua mota di dolore e di follia; o forse il lamento di un'alcolista, di una ballerina dell'Opera che si è fatta male col vetro, di un uomo solo, che è sceso di casa perché ha finito le sigarette e ha lasciato la sua famiglia sopra, – con la televisione accesa e i bambini crollati di sonno sul divano – per non ritornare mai più. O forse solo una voce muta, che respira e che si ricorda, con tutta la gestazione del suo ministero, trafitto di sortilegi e rimpianti o dell'odore facile della pioggia, che è sfatto solo del ritratto in nero di quest'ora strana, che non passa mai.
domenica 19 novembre 2017
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