Un punto che ho trovato, ma che ho soprattutto sentito, come straordinariamente interessante, rivelatomi giusto nelle ultime ore è questo, essenziale e fulmineo: "Sostiene Ivan Klima: poche cose si avvicinano alla morte quanto l'amore corrisposto".
Una vera e propria sassata nel buio. L'origine del pensiero di Klima è poi sviluppata con acume da Zygmunt Bauman (nella foto), che approfondisce ed esplora il punto citato parlando della comune caratteristica dei due eventi di "unicità e di relativa definitività", di quel qualcosa di simile a un'apparizione, che non ammette mai repliche, e poi continuando così, in riferimento ai due fattori, adesso considerati come "apparizioni": "Ciascuna di esse deve essere ed è un evento a sé stante. Ciascuna di esse nasce per la prima volta, o rinasce, ogni qual volta entra in scena, sempre spuntando dal nulla, dall'oscurità del non-essere, senza un passato né un futuro".
Trovo questo particolare reperto anatomico dell'amore corrisposto e della morte, disposti e predisposti in una loro eterna e armonica ineluttabilità, così come investigato da Bauman, un momento tragico e intatto di analisi e di scandalo, un qualcosa di incantevole e devastante, nel profondo dei suoi possibili o impossibili abissi di significati. Un centro ostinato e ben fermo, dentro quel senso palpabile di vuoto e insieme di completezza, ove si diramano e si fondono cose pensate o ritenute logicamente lontane, addirittura opposte se non incompatibili, e intrecciate invece in un solo alveo, misterioso e irripetibile, quanto drammaticamente inconfutabile, che in fine e in principio spiccatamente eracliteo, poi Bauman così riconiuga: "Nessuno può sperimentare due volte lo stesso amore o la stessa morte...".
3 commenti:
Fantastiche riflessioni. Completamente d'accordo.
Grazie
Grazie, Eletta,
Il libro dove ho scovato questi spunti è "Amore liquido" di Zygmunt Bauman. Editori Laterza.
A presto
l.s.
Annotato lo prenderò
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