Ieri sera cercavi i tuoi amici, che ti avevano promesso di arrivare, al solito posto di sempre. Io li aspettavo con te. Ogni tanto ti allontanavi per controllare se in quella maglietta verde c'era Agostino, ma poi ritornavi deluso e stanco morto, al pensiero di essere stato un po' tradito da un appuntamento mancato, da un torto. E io ti guardavo svanire e poi ricomparire, nelle ombre degli alberi, tra le figure surreali di un dopocena estivo. Una donna bruna, sedeva su di un muretto, lo sguardo scuro e molto lontano, accavallando le gambe da un vestito stretto e blu avio. Una ragazza sprofondava in una grande cesta circolare oscillante; di lei solo le ginocchia e il display luminoso di un cellulare. Poco dopo la ragazza ha raggiunto la donna e io intanto ti cercavo e non ti trovavo più. Ma dov'eri finito, eri su di un'altalena, deluso dall'incalzare del ritardo, accanto a te dondolava un ragazzino di circa dodici anni, che attendeva che il tuo posto si liberasse per dondolare con una sua amica accanto, probabile fidanzata imbronciantissima. Quando sei balzato via, schizzando a terra, la ragazzina ha preso il tuo posto e l'altro ha esultato, mentre tu eri tutto sporco di terreno, con l'espressione di chi non trova pace nel suo esser solo. Quanto avrei voluto che i tuoi piccoli amici ti raggiungessero, eppure il tempo passava, la tua bicicletta abbandonata ai bordi della piccola pista di pattinaggio. Il tempo di guardarla che svanisci di nuovo. Stavolta per più tempo. Comincio a vagare nelle possibili direzioni, adesso un bel rimprovero te lo dovevo: possibile che non ti accorgi mai di quanto sia pericoloso allontanarti all'improvviso, dentro un parco alberato che si annera, sul mare? E invece di colpo ti ritrovo, eri diventato gioioso e scalpitante come un lampeggio di temporale, – e forse per questo motivo ancora più triste e più solo. Mi sono fermato a guardarti, con una stretta al cuore: erano arrivati i tuoi amici e tu eri già perduto a consolarti, con una corsa impazzita, del loro ritardo già dimenticato. Ho guardato la tua bici abbandonata, con un nodo alla gola.
Poco dopo vi siete avvicinati insieme, così felici da non riuscire a parlare. Non così la donna e la ragazza, di spalle e verso l'uscita, ma più lontane.
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