Ieri pomeriggio ho rivisto, credo per la terza volta, il film "Restless" di Gus Van Sant, – anche perché siamo in piena fase di montaggio e di elaborazione delle musiche originali del progetto "Finalmente l'inverno" e mi andava di captare energie e stimoli da lavori che mi hanno colpito e che potrebbero riservarmi ancora qualche sorpresa o illuminazione, come mi capita tutte le volte che rivedo un film o mi imbatto per la seconda, terza o anche quarta volta in un'opera molto amata e quindi interiorizzata.
Jason Lew |
Lungo l'approfondimento di questo film di Gus Van Sant, scorrendo, come mio solito, nei contenuti extra, ho colto un pensiero dello sceneggiatore di "Restless", Jason Lew, che dice questo:
"L'arte è spesso una guerra di logoramento. Lotti per qualcosa che credi debba esistere. C'è qualcosa che vuoi fare attraverso il racconto di una storia. È stato bello lavorare a questa storia con persone che la pensavano così".
Ancora una volta, anche ascoltando con attenzione queste testimonianze, rimango convinto che è nella cooperazione, nella sinergia di intenti che ciascuno potrà ritrovare la propria voce, la propria chiave espressiva e la propria unicità, che ha sempre bisogno di riscontri e mai di un ostinato isolamento.
Credo che debba moltissimo alla mia esperienza con il cinema indipendente, con tutti i fantastici incontri che ho fatto, con tutte quelle persone che mi hanno dato la loro fiducia e il loro affetto, come la loro arte e umanità, sia nei momenti più duri e logoranti che in quelli più belli – anche se non sempre, o quasi mai, i momenti più belli sono legati ai momenti più facili; persone che mi hanno lasciato sempre qualcosa di unico e di indimenticabile e nelle quali mi sono perso, per ritrovarmi, come forse non sarei mai stato. Di sicuro riscoprendomi una persona migliore, e penso anche più vera e felice.
0 commenti:
Posta un commento