giovedì 7 aprile 2016

Senza ombrello


Ritornando a casa e sorpreso da un filo di pioggia, mi sono sentito misteriosamente sintonizzato a tutti gli altri che come me non avevano portato l'ombrello. Una sorta di comunione e accordo silente che ha  accompagnato gli ultimi tratti del mio percorso con questa condivisione minuscola tra sconosciuti. Tutti quelli con l'ombrello erano uguali e anonimi. Chi si bagnava di quel filino di pioggia serale, tradiva invece il dolore di una sua diversità, un segno di trasgressione delicato tra perdenti. Come un distintivo di sconfitta ma anche di lieve, indimenticabile libertà.

l.s.























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