domenica 8 marzo 2015

Senza mani: anatomia di un progetto. Appunti per un crowdfunding


Questi i primi appunti che ho preparato per il progetto "Senza mani", da inserire nella pagina del crowdfunding:

La forma

"Senza mani" è un  progetto che si pone nella linea più estrema e nell'azzardo delle forme brevi, dove va sempre operata una giusta concentrazione di intenti, e in cui va condensato un preciso messaggio in un determinato regime spazio-temporale, attraverso cui esprimerlo (e mai reprimerlo), liberarne il senso compiuto o incompiuto che sia, la sua possibile espressività. Così come da alcuni percorsi letterari, caratterizzati da un'estremizzazione del concetto di brevità – adesso penso alle Kürzestgestchichten austriache (Racconti brevissimi), o alla suggestiva prosa fantasma di Peter Bichsel (Il lattaio e altri racconti) – anche nel linguaggio per immagini il tipo di rielaborazione deve rappresentare un processo laborioso e altrettanto sensibile e accorto, che miri a un'estensione in verticale contro la fisiologica riduzione o limitazione del discorso orizzontale in atto. Esiste infatti, dentro la scatola magica e complessa di questo micro impianto, un assetto formale minuto e ben preciso, un ingranaggio completo con una sua economia di fondo, il cui obiettivo è quello di completarsi e armonizzarsi allo stesso modo di come sia completa e armonica una forma più lunga, o comunque più tradizionale di struttura. Una forma breve non ha mai qualcosa in meno di una forma lunga. Ha lo stesso diritto di espansione e di cittadinanza di tutte le altre forme, ma è solo organizzata e disciplinata in un regime contestuale diverso, con le esatte qualità e sfumature di sviluppo impiegate negli altri spazi.
Percorso senza dubbio impervio, – per quanto sia impervio coniugare intensità e brevità con la completezza di una tessitura – quanto affascinante, dal momento che si tratta di pensare e concentrare le immagini un po' come dei versi, cercando di dare a ciascuna parola, ma anche a ciascuna lettera o segno, spazio e silenzio tra le frasi del nostro film, quella certa incisività atomica e possenza comunicativa della sintesi, quindi quella singolare sonorità modulante, che lo renda un organismo equilibrato e coerente con l' obiettivo artistico e gli intenti estetici prefissati.

La storia

La sceneggiatura originale di "Senza mani" contiene due sole scene ed è incentrata sul testo di un provino, a cui prende parte l' unica attrice protagonista, Lorena Scintu, calandosi nel personaggio di un'altra attrice, nella nostra storia Martina, la quale si cala a sua volta, come in un gioco concentrico di specchi, dentro i meandri di un monologo – tessitura vitale del film – attraverso il quale vede riaffiorare alcune ombre e risonanze legate alla sua stessa vita e alla sua identità. Un lavoro stratificato in uno spazio fisico denso e ugualmente ridotto, quanto è ridotto quello temporale di azione. Una sorta di sfida narrativa problematica e avvincente, con la quale abbiamo in animo di arricchire e perfezionare la nostra esperienza di cinema e di vita, così il nostro amore per questa magnifica forma di linguaggio essenziale, dalle risorse e dalle potenzialità a nostro avviso inesauribili.
sinossi e note: 

l.s.

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