Questi i primi appunti che ho preparato per il progetto "Senza mani", da inserire nella pagina del crowdfunding:
La forma
"Senza mani"
è un progetto che si pone nella linea
più estrema e nell'azzardo delle forme brevi, dove va sempre operata una giusta
concentrazione di intenti, e in cui va condensato un preciso messaggio in un
determinato regime spazio-temporale, attraverso cui esprimerlo (e mai
reprimerlo), liberarne il senso compiuto o incompiuto che sia, la sua possibile
espressività. Così come da alcuni percorsi letterari, caratterizzati da
un'estremizzazione del concetto di brevità – adesso penso alle
Kürzestgestchichten austriache (Racconti brevissimi), o alla suggestiva prosa fantasma di Peter Bichsel (Il lattaio e altri racconti) – anche nel
linguaggio per immagini il tipo di rielaborazione deve rappresentare un
processo laborioso e altrettanto sensibile e accorto, che miri a un'estensione in verticale contro la fisiologica riduzione o limitazione del discorso orizzontale in atto. Esiste infatti, dentro la scatola magica e complessa di questo micro impianto, un assetto formale minuto e
ben preciso, un ingranaggio completo con una sua economia di fondo, il cui
obiettivo è quello di completarsi e armonizzarsi allo stesso modo di come sia
completa e armonica una forma più lunga, o comunque più tradizionale di
struttura. Una forma breve non ha mai qualcosa in meno di una forma lunga. Ha
lo stesso diritto di espansione e di cittadinanza di tutte le altre forme, ma è
solo organizzata e disciplinata in un regime contestuale diverso, con le esatte
qualità e sfumature di sviluppo impiegate negli altri spazi.
Percorso senza dubbio impervio, – per quanto sia impervio
coniugare intensità e brevità con la completezza di una tessitura – quanto affascinante, dal momento che si tratta
di pensare e concentrare le immagini un po' come dei versi, cercando di dare a
ciascuna parola, ma anche a ciascuna lettera o segno, spazio e silenzio tra le frasi
del nostro film, quella certa incisività atomica e possenza comunicativa della sintesi, quindi quella
singolare sonorità modulante, che lo renda un organismo equilibrato e coerente con l'
obiettivo artistico e gli intenti estetici prefissati.
La storia
La sceneggiatura originale di "Senza mani" contiene
due sole scene ed è incentrata sul testo di un provino, a cui prende parte l'
unica attrice protagonista, Lorena Scintu, calandosi nel personaggio di
un'altra attrice, nella nostra storia Martina, la quale si cala a sua volta,
come in un gioco concentrico di specchi, dentro i meandri di un monologo – tessitura
vitale del film – attraverso il quale vede riaffiorare alcune ombre e risonanze
legate alla sua stessa vita e alla sua identità. Un lavoro stratificato in uno
spazio fisico denso e ugualmente ridotto, quanto è ridotto quello temporale di azione.
Una sorta di sfida narrativa problematica e avvincente, con la quale abbiamo in
animo di arricchire e perfezionare la nostra esperienza di cinema e di vita, così il nostro
amore per questa magnifica forma di linguaggio essenziale, dalle risorse e dalle
potenzialità a nostro avviso inesauribili.
l.s.
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