sabato 28 febbraio 2009

Ultima sera di febbraio


Di sabato l'ultima sera, di un febbraio vomerese e molesto dal clima appena dolce, contro le ultime giornate cattive, si fa per dire, perché a volte sono proprio le più dolci, come le donne arrabbiate o appena sveglie, con il sonno ancora vivo nel sorriso.
Le giornate che si allungano e il ritorno a casa
già di sera.
l.s.

Il cielo di Marte



Navigando tra blog e siti che spaziano tra materie letterarie e affini, mi imbatto in questo singolare Cielo di Marte, spazio sviluppatosi intorno a una pregevole pubblicazione poetica di Andrea Temporelli sotto le ali bianche della Einaudi.
Uno spazio che a parer mio merita più visite approfondite, a partire dalle ragioni della sua esistenza, che l'autore elenca a modo suo nel cominciamento:
COMINCIAMENTO
È giusto, per un autore, commentare la propria opera?
Come distinguere autoesegesi e depistaggio?
Serve, un blog dedicato a un libro? Qual è il tono, la misura, lo stile che lo rende garbato?
Scriverò solo su e intorno a questo libro, o lo userò come un binocolo per parlare di altro?
Ma l’altro non è già dentro l’opera? O sotto, come terreno in cui essa si radica?

E poi ancora le poesie escluse dalla raccolta, diverse testimonianze sullo scrivere, la bellissima sequenza dei manoscritti originali dei suoi testi, e poi le confessioni di un debuttante e la bellissima sezione Critica alle critiche, dove Temporelli ritrova uno spazio di analisi chiaro e maturo sui vari riscontri critici ricevuti in seguito alla pubblicazione della sua opera. Un piccolo viaggio stimolante e ricco di spunti diversi, per chi scrive e legge di poesia, di letteratura, in una chiave originale ricca di materiali interessanti. Ho stampato anche qualcosa che mi sembrava da approfondire, e così lo riportavo insieme ai miei libri e ai miei appunti quando ero fuori, lontano dal mac.
L'ultimo aggiornamento del blog risale al mese di ottobre del 2008, con una giustificazione ragionata e ispirata della sua assenza annunciata, che ritrova lo stesso passo originale e ben marcato delle sue poetiche confidenze.
IL CIELO DI MARTE
l.s.

giovedì 26 febbraio 2009

Aìsara edizioni



Aisara è una casa editrice sarda, che mi ha colpito molto per la varietà delle collane e delle scelte editoriali. A volte anche un occhio rapido alle copertine dei testi può lanciare dei segnali sul tipo di orientamento, sulla linea adottata, sulla cura nel seguire un autore.

Ecco alcune delle loro principali collane:





l.s.

martedì 24 febbraio 2009

7° EDIZIONE - CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA HAIKU IN LINGUA ITALIANA




CASCINA MACONDO
Centro Nazionale per la Promozione della Lettura Creativa ad Alta Voce e POETICA HAIKU
Borgata Madonna della Rovere, 4 - 10020 Riva Presso Chieri - Torino - Italy
tel. 011-9468397 - cell. 328 42 62 517
info@cascinamacondo.com - www.cascinamacondo.com


BANDISCE
7° EDIZIONE - CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA HAIKU IN LINGUA ITALIANA

possono partecipare: autori di ogni nazionalità e di ogni età
partecipazione: GRATUITA
sezioni: individuale (autori singoli) - collettiva (scuole e area handicap)
quantità: massimo tre haiku classici INEDITI (5-7-5 sillabe) in lingua italiana.
invio: solo attraverso la compilazione del modulo on line www.cascinamacondo.com (previa registrazione)
scadenza: 31 MAGGIO 2009
premiazione: domenica 22 NOVEMBRE 2009 a Cascina Macondo - cerimonia ufficiale

premi: 114 haiku classificati (57 sezione singola + 57 sezione collettiva) pubblicati in volume

1°- 2°- 3° PREMIO SEZIONE SINGOLA:
- preziosa ciotola Raku, attestato, libro degli haiku
- al PRIMO PREMIO anche un soggiorno di una settimana per 2 persone alle CINQUE TERRE ospiti in un villino del Villaggio La Francesca (Bonassola-La Spezia-Italia)
- al SECONDO PREMIO anche un soggiorno di una settimana per 2 persone presso la PENSIONE SIGNORINI (Castiglioncello-Livorno-Italia)


1°- 2°- 3° PREMIO SEZIONE COLLETTIVA:
- targa in ceramica Raku alla Scuola
- attestato e libro degli haiku all'alunno
- libro all'insegnante

AI PRIMI DIECI CLASSIFICATI DI OGNI SEZIONE ATTESTATO DI MERITO

nota 1: tutti gli haiku pervenuti sono visibili sul sito di cascina macondo
nota 2: il pubblico può votare gli haiku messi on line
(Il voto del pubblico è utile parametro di riferimento per dirimere i casi che hanno ottenuto parità di voto dalla giuria)

clicca qui per il bando completo IN 14 LINGUE (grazie per averlo stampato e appeso in qualche luogo)
http://my.cascinamacondo.com/site/bando.asp


giuria
Alessandra Gallo (scrittrice-poetessa-insegnante)
Annette Seimer (traduttrice)
Antonella Filippi (scrittrice-poetessa-Haijin)
Domenico Benedetto (fotografo)
Fabia Binci ( scrittrice-Haijin-insegnante)
Fabrizio Virgili (Haijin-insegnante)
Giorgio Gazzolo (Haijin)
Michele Bertolotto (web master-Haijin)
Pietro Tartamella (scrittore-poeta-Haijin-insegnante)

membri onorari della giuria
Ban'ya Natsuishi (Japan)
Danilo Manera (Italy)
David Cobb (UK)
Jim Kacian (USA)
Max Verhart (Holland)
Nico Orengo (Italy)
Visnja Mcmaster (Croatia)
Zinovy Vayman (Russia)

lunedì 23 febbraio 2009

L'espressione delle nuvole



Insolito spazio web dedicato interamente al mondo sfumato delle nuvole, fotografate mirabilmente nelle prospettive e nei contesti più svariati e inserite in una accurata galleria con specifiche categorie.
Dal loro manifesto, in lingua originale:




We seek to remind people that clouds are expressions of the
atmosphere’s moods, and can be read like those of
a person’s countenance.


Da contemplare, soprattutto per chi ama la grandezza e la profondità del piccolo, dello spettacolo più comune che diventa insolito, incanto quotidiano.
Forse come la vita.
The cloud appreciation society
l.s.

domenica 22 febbraio 2009

Il blog tecnico della SBF



Questo che vi propongo stamane è un blog tecnico, incentrato sul mondo in fermento dei maggiori e book reader disponibili sul mercato e sulla loro oculata e ragionata divulgazione.




"Perché questo blog?
Questo blog nasce principalmente a scopo divulgativo, per condividere esperienze e suggerire soluzioni legate ai principali ebook reader".

Questo è il biglietto da visita con cui Marco Croella illustra il senso e lo scopo primario del suo spazio.
Per approfondire ancora:Gli e book secondo me
l.s.

sabato 21 febbraio 2009

Dal libro della sovversione non sospetta


Pochi attimi questa mattina, un po' come mia abitudine a concentrare i post in spazi sempre più ristretti ma mi auguro mai soffocanti. Pochi attimi di lettura che ho ripreso l'altro mattino e che ho sentito ancora veri, forse più vivi.
Sono otto parole di Edmond Jabès, tratte dal suo "Il libro della sovversione non sospetta", nelle quali sento di ritrovarmi e che forse approfondirò in qualche modo, non so dove né quando...
Parole che a parer mio scavalcano e trascendono tutto ciò che di superfluo e di contaminante può inabissarsi nell'intento di esprimersi attraverso la costruzione delle proprie parole, senza necessariamente inseguire o cercare altro:
"La scrittura è una scommessa con la solitudine".
E ancora altre nove parole, dall'Oltre tempo, sogno del libro:"Credi di sognare il libro. Sei sognato da lui".
Edmond Jabès.

venerdì 20 febbraio 2009

Ancora su Schnitzler


Mi sento in dovere, in un dovere appassionato, di condividere parte del materiale letterario e quello di studio sull'opera e sull'autore Schintzler. Penso di mettermi presto alla ricerca dei più disponibili.
Eccone un elenco, piuttosto nutriente:
Opere:

Das Abenteur seines Lebens (L'avventura della sua vita, 1888).
Anatol (1893).
Liebelei (Amoretto, 1895).
Der grûne Kakadu (Il pappagallo verde, 1899).
Leutnant Gustl (Il sottotenente Gustl, 1900).
Reigen (Girotondo, 1900).
Zwischenspiel (Intermezzo, 1905).
Der Weg ins Freie (Verso la libertà, 1908).
Komtesse Mitzi (La contessina Mitzi, 1909).
Flucht in die Finsternis (Fuga nelle tenebre, pubblicato nel 1931, stesura originaria anni 1912-1917).
Frau Beate und ihr Sohn (Beate e suo figlio, 1913).
Doktor Grâsler, Badearzt (Il dottor Grâsler medico termale, 1917).
Casanovas Heimfhart (Il ritorno di Casanova, 1918).
Traumnovelle (Doppio sogno, 1926).
R. Ascarelli, Arthur Schnitzler, Studio Tesi, Pordenone, 1995.

giovedì 19 febbraio 2009

Collana per ebook Simplicissimus



I tempi cambiano. A volte è un bene.
"Vogliamo pubblicare - in formato PDF e/o Mobipocket DRM-free - e naturalmente vendere opere prime e inediti di qualità".
Questo è il loro punto di partenza.



Questo il loro link: Collana autori illuminati
l.s.

mercoledì 18 febbraio 2009

Nevischio improvviso


Stamattina stavo scrivendo, quando è arrivato il nevischio, sulle case di fronte, fitto e bianco dal mio balcone.
Mi sono affacciato. Ho guardato la bellezza del freddo sulle strade e sugli alberi e sulle ringhiere un po' grigie, quelle di sempre, uguali e anche diverse.
Poi ho continuato a scrivere, con il freddo e una calma strana nell'aria.
l.s.

Le due poesie


"Innegabilmente c'è una certa poesia in questo prendere le parole alla lettera, la poesia della semplicità della fiaba. Secondo me ci sono due specie di poesia: l'una nasce dalla semplicità del popolo, l'altra dallo spirito dello scrittore. Quest'ultima è indubbiamente più alta, ma non può sussistere, io penso, senza l'amichevole collaborazione dell'altra, di cui ha bisogno come di un fertile terreno".
Thomas Mann da "Giuseppe il nutritore".

martedì 17 febbraio 2009

La Traumnovelle di Arthur Schnitzler


Il primo elemento che sorge fin dalle prime righe del Doppio Sogno di Schnitzler, è il fascino. Un fascino costante e avvolgente, che permea la scrittura, il suo sviluppo, le parti più sottili della storia di una patina nebbiosa, irreale, ma altrettanto toccante, incisiva.
Il romanzo è ambientato nella Vienna di fine Ottocento e si sviluppa nei meandri oscuri delle prospettive più segrete di un inconscio doppio, che emerge attraverso il sogno, confondendosi e diffondendosi nella vita reale di Fridolin e di Albertine, i due protagonisti della novella.
Al centro le ricerche e le intuizioni di Freud, con cui lo scrittore era in diretto contatto.
Il lavoro parte con una favola letta ad alta voce dalla loro bambina, prima di addormentarsi; proprio come se l'autore partisse dal fiabesco, dall'irreale e dal fantastico, per azionare il suo motore vorticoso e incessante, lasciandoci avvolgere dalle spire inquietanti delle oscurità della mente umana e dai suoi misteri.
Molto toccante l'atmosfera sospesa della Vienna di Schnitzler, velata dalla malinconia dell'ultima fase asburgica, nell'eleganza delle sue carrozze notturne, delle sue strade, dei suoi caffè.
Un gioiello puro.
Per ogni pagina, per ogni respiro, ho pensato e ho rivissuto i passaggi della trasposizione filmica di Kubrick, nella rilettura attenta e ispirata di Eyes Wide Shut, film che ho visto molto tempo prima di affrontare la lettura del libro e che rimane ancora da esplorare e da approfondire in ogni sua sequenza, così come l'opera letteraria sarebbe ancora da riprendere un giorno, pagina per pagina, come quelle più profonde e valide di uno scrittore.
l.s.

lunedì 16 febbraio 2009

Rimanere a bocca aperta


"Ma la scrittura estremamente elaborata e chic o quella chiaramente stupida mi fa veramente venire sonno. Gli scrittori non hanno bisogno di ricorrere a trucchetti e trovatine né sta scritto che essi debbano essere sempre i più in gamba di tutti. A costo di sembrare sciocco, uno scrittore a volte deve essere capace di rimanere a bocca aperta davanti a qualcosa, qualsiasi cosa - un tramonto o una scarpa vecchia - colpito da uno stupore semplicemente assoluto".
Raymond Carver da Il mestiere di scrivere.

sabato 14 febbraio 2009

Nuovo titolo Omp:La carne degli spettri



Primo titolo, fra l'altro nuovissimo, della collana Code di paglia è La carne degli spettri-tredici interventi sulla letteratura contemporanea, della casa editrice OMP, di cui abbiamo già parlato in qualche post fa.
L'autore è Federico Fanucci, dottore di ricerca in filologia moderna e redattore della rivista "Atelier".
Ecco dove trovare il libro: La carne degli spettri di Federico Fanucci
l.s.

venerdì 13 febbraio 2009

Tanit: i primi passi



Il 14 gennaio di quest'anno, quindi meno di un mese fa, è nata ufficialmente una nuova, giovane e tenace casa editrice. Il suo nome è Tanit, dea madre dei Fenici.
Dal blog Liblog, qualcuno avrà già avuto modo di seguirne le primissime vicende prima dello start.
Allo stato attuale ha un sito già corredato di sezioni, con presentazione dei loro intenti, degli autori, catalogo, modalità di invio dei manoscritti. Essendo ancora agli inizi, queste sezioni del sito dovranno attendere i tempi tecnici per essere riempite e per cominciare una loro vita piena.
Dalla presentazione all'interno del sito, si evince una grossa attenzione all'aspetto qualitativo delle opere, che verranno pubblicate per una scelta ben ragionata e non casuale, sotto licenza Creative Commons.
Il primo titolo di narrativa in catalogo è il romanzo" Nessun peccato" di Maria Luce Bondì, prossimo alla pubblicazione.
La casa editrice Tanit si occupa prevalentamente di narrativa.
Secondo la sua politica editoriale, Tanit non prevede alcun tipo di contributo o di obblighi da parte dell'autore.
Il suo sito ufficiale: Tanit
l.s.

giovedì 12 febbraio 2009

Vivere adagio



Vivere adagio è il secondo titolo della Collana Short Cuts, della casa editrice Historica-Il foglio letterario.
L'autore è Francesco dell'Olio, scrittore di Ravenna.
Il progetto va avanti mantenendo stabili la riduzione dei costi e la cura della qualità.
l.s.

mercoledì 11 febbraio 2009

Joyce e l'analisi infinita


L'orientamento all'interno di un testo particolarmente complesso nella struttura e nella sua organizzazione, non consente quasi mai il tempo e lo spazio per analizzare troppo durante l'attacco e l'incanto di vertigine scaturente dalla sua lettura. Almeno per me, è importante l'immersione assoluta nella dinamica emotiva degli eventi, senza perdermi e logorarmi nei grossi calcoli e negli strumenti affinati della sua officina. Un po' come mi avviene con le prime stesure che getto quando scrivo.
A mente fredda invece è interessante raccogliere piccoli indizi, stralci di analisi a volte decisamente rischiaranti, come questo autorevole contributo di Angelo Marchese che inserisco con grande discrezione nel post di stamane:
"Lo stream of consciousness esprime soprattutto, per repentine associazioni di termini, il magma confuso di immagini, sensazioni, pensieri e desideri che lampeggiano nella psiche dell'io narrante.
Si veda questo passo dell'Ulisse joyciano:" Un bel sollievo dovunque si sia non tenersi l'aria in corpo chissà se quella braciola di maiale che ho preso col tè dopo era proprio fresca con questo caldo non ho sentito nessun odore sono sicura che quell'uomo curioso dal norcino è un gran furfante spero che quel lume non fumi mi riempirebbe il naso di sudiciume..." Anche linguisticamente la struttura del monologo- stream of consciousness può essere assai varia: più articolata semanticamente e sintatticamente se prevale il flusso ondeggiante del pensiero, fra coscienza e inconscio".
Estratto da l'officina del racconto. Angelo Marchese. Mondadori.
È già un tassello.
Ma l'analisi rimarrà infinita e forse insoluta.
l.s.

martedì 10 febbraio 2009

"Casa d'altri" e la magnificenza dell'oscuro




Scopro Silvio d'Arzo attraverso un percorso oscuro ma intriso del suo stesso tragico fraseggio, proprio come l'ossatura della sua scrittura. Forse la Camera da letto bertolucciana, la geografia e la nitidezza dei suoi grandi-piccoli interni, sarà stato il diamante padre per questa scoperta lenta, stagionata nella pazienza della sua ricerca. Il libro lo trovo sepolto, unico il mese scorso, in uno scaffale di narrativa di una grande libreria del centro. Volevo trovarlo da me, senza chiedere.
"Casa d'altri" è un capolavoro di perfezione, giudizio confermato tra l'altro dall'autoverolezza di un Montale, e non è poco. La parole del racconto solcano come incudine e lanterna nel cupo del montano emiliano, gli ambienti e l'animo umano in un unico soffio enigmatico e sospeso di mistero e di piccole luci. La tensione narrativa, la freschezza delle trovate, l'occhio della natura, i suoi movimenti di sguardo, ma soprattutto questo aspetto costante di oscurità delle tinte del paesaggio, dello sforzo di resistenza del sole indebolito dallo spasmo di attraversare le nubi che poi diventano come prati, nello spazio di un paradisoinferno di campanacci, fornelli sui gradini, pulcini, capre e stracci, soffuse dall'intimità di un lirismo raro, privilegio di pochi polsi particolarmente felici di raggiungere e tradurre certe frequenze così impalpabili e sottili, che sono poi tradotte e ridipinte di getto nel tratteggio maestro del suo canto ispirato.
Sono questi i tratti che catturano. Una lettura con un suo tempo di musica e di penombre, cupe nel chiarore della loro scansione esatta.
Prezioso e raro.
l.s.

lunedì 9 febbraio 2009

The new kindle



È arrivato il nuovo Kindle.
Sono piuttosto interessato a seguire l'evoluzione del libro elettronico. Almeno per una legittima curiosità e per un doveroso aggiornamento.
Ecco il video in lingua originale , che ne illustra le caratteristiche con sequenze di immagini chiare e accattivanti. Raccomandato a chi mastichi bene la lingua inglese.



l.s.

domenica 8 febbraio 2009

Joyce e la sua ultima pagina


La fine di una grande lettura, di una lettura importante, lascia sempre un segno inequivocabile di nostalgia, un nuovo strato dove si accumulano piano tutte le piccole reazioni alla profondità delle ultime pagine. Forse la sensazione che non si è stati abbastanza dentro e neanche troppo vivi e partecipi alle intenzioni elaborate e volute dalla maestria del narrante, ai suoi tocchi pregiati, al suo regno oscuro ed espressivo che diventa morsa di luce nel tuo.
Ieri notte raggiungo la milleventicinquesima pagina dell'Ulisse di James Joiyce, con questo groppone di dubbi e di nostalgia su quanto ancora avrei potuto recuperare, se forse fossi stato appena più scaltro, più attento a tutti i suoi passaggi, le sue virate al largo, i suoi lampi di fuoco.
Eppure Mr Bloom lo rivedo ancora in piedi, vivo e vegeto, ancora nel suo paesaggio variegato, denso e impalpabile nello stesso tocco di mano; comincio già a sentirmelo più vicino, con gli odori della sua Dublino, la sua lunga giornata, i suoi pensieri.
A volte sono tentato di ritornare indietro, e vedere quanto sia cambiato io dalla percezione di quell'effetto, che a primo impatto forse non mi ha rilevato la sua grana originaria di luce fredda, o anche di calore diverso, che adesso si fa materia e si ricompatta quando lo ricordo e lo riporto alla mia luce.
Chiuso il libro il libro mi si riapre da solo.
Questo avviene molto spesso. Come la partenza di un treno, la chiusura di una narrazione regala un mattoncino di attenzione alle minuzie, quelle da sviluppare verso la vita, verso la propria storia personale o quelle che avrai la forza di raccontare quando sarai più solo.
Penso a come sarebbe bello organizzare un'analisi di gruppo, tra appassionati, scrittori, giovani amatori, su quest'epopea così originale, con i suoi tempi narranti, le sue distese di canto a volte mai punteggiato. Si dovrebbe creare uno spazio apposito. Chiamarlo:"Viaggio a ritroso nell'Ulisse. Analisi di un testo".
Ma intanto la vita continua, e le grandi e difficili emozioni avranno comunque una loro presa naturale e legittima su altri percorsi paralleli. Ne sono certo. Anche se quel grosso volume verde adesso già mi manca.
Lo tengo vicino al braccio, con il suo ingombro, mentre scrivo il post.
l.s.

sabato 7 febbraio 2009

Frammenti



In ogni racconto si sviluppano piccoli frammenti, fotogrammi, parti irrisolte e sconosciute di se e del proprio vissuto, che prendono forma e si articolano con una loro autonomia motoria e vitale che a volte spaventa.
Emergono quasi per caso, senza neppure la volontà di tirarli fuori.
Come questa foto, venuta fuori dopo anni da una busta del mio stanzino, che adesso riprende con altrettanto mistero a rivivere.
l.s.

venerdì 6 febbraio 2009

Concorso letterario



Scade il 30 giugno.
Il tema è libero e quest'anno è alla sua terza edizione.
La casa editrice che lo organizza è I sognatori, di Lecce
Qui tutto quello che c'è da sapere per partecipare.
Buona fortuna,
l.s.

giovedì 5 febbraio 2009

La porta chiusa di King


"Non c'è bisogno che il vostro luogo di scrittura sia sontuoso e non vi è necessario uno scrittoio con alzata a saracinesca in cui riporre i vostri strumenti di scrittura. Io ho scritto i miei primi due romanzi pubblicati, Carrie e Le notti di Salem, su una roulotte, battendoli sui tasti dell'Olivetti portatile di mia moglie e tenendo in bilico sulle cosce uno scrittoio da bambini...Il luogo può essere umile (probabilmente è bene che lo sia, come mi sembra di aver già accennato), e ha in realtà bisogno di un solo elemento: una porta che si abbia la voglia di chiudere".
Stephen King da "On Writing- Autobiografia di un mestiere.
Mi accorgo, nel tempo, che questo testo racchiuda una serie di consigli importanti e preziosi, soprattutto per chi abbia deciso di mettersi a fare sul serio.
l.s.

mercoledì 4 febbraio 2009

In aenigmate


A volte le presentazioni di alcuni testi letterari, contengono degli spunti profondi e delle grandi verità nascoste, che spesso vanno al di là della loro specifica collocazione contestuale al commento di un'opera. È il caso dell'introduzione di Dante Isella a "Poesie" di Vittorio Sereni:
"Certo, a chi sa porgerle orecchio attento la poesia sa parlare da sé, anche in aenigmate; e nulla vale quanto l'emozione del muto colloquio diretto con il testo: per lettori di questa specie, che sospettiamo meno rari di quanto non appaia, ogni chiosa è soltanto un'intromissione indebita o un fastidioso rumore di fondo. Per altri, che non abbiano orecchio, non c'è commento che possa sostituirsi alla parola che resta loro preclusa".
Dante Isella.
Molto lucido l'attacco. Il testo è molto curato, e con questa piccola precisazione si apre un mondo di percezioni e di grandi aperture, di fronte a tutta la complessità e la grandezza del linguaggio letterario e sopratutto di quello ermetico. Anche in aenigmate.
l.s.

martedì 3 febbraio 2009

Sempre aperto teatro



Lettura meditata e accostata nei primi pomeriggi di Luglio di quest'estate.
Patrizia Cavalli era l'unica poetessa, oltre Ungaretti e Bertolucci, che mi confortava dall'eccesso delle calure e dei vuoti estivi da ricolmare. La riprendevo a volte anche di sera, la luce del balcone piccolo sul suo piccolo libriccino tenuto di riguardo (ricordo della collezione Einaudi di mio padre), e stemma profondo sull'arcobaleno delle sdraie, quando lo ritrovavo all'aperto, tra le falene e le voci lontane del parco, nei lunghi dopocena nelle pagine e poi ancora sul tardi, dopo qualche mia scrittura confusa.
Oggi ho finito per la seconda volta la sua pregevole raccolta "Sempre aperto teatro". Edizioni Einaudi.
Ne parlo a modo mio. Forse nello spirito di una lettura importante da riscoprire e rivivere ancora nel tempo, come i graffi sul bianco intatto dei grandi poeti che sanno ancora cantare.
Rileggere un poeta significa ritrovare e riscoprire volontariamente il gusto di una sintonia, una frequenza di tempi e durate di luci, che va scandita con nuove ripetute letture, semmai in luoghi diversi, stagioni opposte e lontane, venti contrari e cangianti, proprio come è accaduto a me, e non per una scelta.
Una poesia in bianco, fresca di mattoni e calce fresca di cittadina e provincia, solco di un'Italia ancora grande nel piccolo; grandi schiarite e sipari sulle notti e sulle stelle di un'immaginazione raccolta e sviluppata attraverso elementi quotidiani, nelle pieghe di un dolore o di un soffio tiepido di contatto, meditati e resi presto minuzie di pregio, carillons, piccoli getti di centocchio sulla pietra, tuoni e stacchi di temporali dentro la bellezza delle emozioni.
Stile nitido e mai compiaciuto, in un percorso metrico con una sua compostezza scientifica e mutevole di grandi trovate, visibili nella disposizione composta dei versi, come le pose di un gatto domestico che graffia e rimane vigile, anche nel sonno più profondo.
Belle quelle pagine bianche dove spiccano i versicoli scanditi delle sue ultime "erbette facili". Adesso ne sorgeranno altre, all'infinito.
La buona letteratura che continua, e mai si misura e codifica troppo, come l'erba migliore
l.s.

lunedì 2 febbraio 2009

Un libro in cambio di una recensione



Interessante e originale proposta, nata dalla casa editrice Historica- Il foglio letterario, in relazione alla sua nuova collana Short cuts.
Verrà inviato in omaggio il primo testo della collana, "Tamarri", di Remo Bassini, al blogger che deciderà di recensirlo se di suo gradimento.
Ecco tutti i dettagli per approfondire la questione: Copie omaggio per chi recensisce Short Cuts
Ancora un in bocca a lupo per gli sviluppi della nuova collana.
l.s.

domenica 1 febbraio 2009

A quest'ora...


A quest'ora riprendo un po' a scrivere.
Devo tendere le redini.
Nell'aria la televisione della Domenica e il giorno già stanco che si piega.
Nella mia stanza una luce calda di scantinato.
l.s.

Reverie e destino




Apriamo il nuovo mese con un'altra importante impresa monografica, articolata sull'intera opera del poeta Attilio Bertolucci.
Si tratta del lavoro "Reverie e destino" di Paolo Lagazzi, edito da Garzanti.
La conoscenza profonda del mondo vasto e misterioso del poeta, consente a Lagazzi di tracciare il solco fragrante di un sentiero nitido nel suo stesso mistero, quanto toccante nel gusto di percorrerlo con la giusta consapevolezza e nel silenzio immaginario di quei luoghi lontani e di colpo vicini.
Il libro affronta la lunga parabola del poeta, partendo dalle prime introspezioni di Sirio, fino all'incanto e ai preziosismi del romanzo in versi "La camera da letto", senza trascurare alcun respiro, alcun passaggio che possa testimoniarne e rafforzarne la grandezza delle sue legature, in quel canto solitario e ispirato del Novecento che avverto ancora così toccante e "moderno".
Dopo una prima lettura estiva, riprendo proprio in questi giorni la scrupolosa rassegna delle intuizioni di Lagazzi sulle parti più insospettabili e nascoste dell'impasto paziente del verso bertolucciano, dove ritrovare e ritrovarsi in nuovi misteri, più consapevoli e forse più grandi.
Perché forse la bellezza di un'intera opera poetica, si traduce nella grandezza del suo stesso piccolo-grande mistero di luce narrante, che di colpo diventa chiarore, come stacco di lampo nelle sue stesse ombre, per poi ridissolversi ancora e ritornare più lontano.
Terminato da poco Sirio, ecco ritrovarlo, riconoscerlo e ancora perderlo, nel primo capitolo del saggio"La gioia d'esser giovani", e riscoprirlo sotto nuove e cangianti angolazioni, che ne fanno opera viva e mutante nel mio stesso percorso vivo e privato con la letteratura.
L'impostazione del lavoro:


Prima parte. La tavolozza e la pazienza.
La gioia d'esser giovani.
IL battito del cuore.

Seconda parte. Verso il romanzo.
La luce allo specchio.
Viaggio d'inverno.

Terza parte. Gli spazi della Camera.
Fiamme di candela.
Una dolcissima agonia.
La bava della lumaca.
Gli spazi della camera.

Appendice
I colori della creazione.