domenica 24 luglio 2016

Diversi anni fa


Una mia carissima amica, diversi anni fa, andava a pattinare sul Lungomare degli Inglesi, a Nizza. Un luogo da lei molto amato, che nel periodo in cui lo ha vissuto e frequentato le è stato di grande conforto. Adesso questa mia amica è un cardiochirurgo molto in gamba e ha a che fare con le dinamiche della vita e della morte da una prospettiva molto particolare, dovendo essere lei, adesso, di grande conforto per gli altri. Quando l'altra sera mi ha raccontato delle sue lunghe pattinate a Nizza sul Lungomare degli inglesi di diversi anni fa, ho avvertito nella sua voce, come nella sua espressione, molto dolore e sconforto; una muratura spessa di dolore e di sconforto. Una sorta di misterioso controtempo, che dava alle sue parole, al ritmo e al suono grondante del presente una nuova, perniciosa densità di finito e di inconsolabile. Il tipico dolore che si intreccia nei ricordi e li rende eterni della loro fine, impregnandoli di una loro insanabile viscosità. 
Nel ricordo di quelle lunghe pattinate sul Lungomare degli Inglesi adesso vigeva un altro regime. Con altre regole, altre luci, altre prospettive di paesaggio. E solo aprendo ancora un altro sterno, nella sua difficile professione, e pensando a riparare un altro cuore umano, forse quella pattinata lontana nel tempo, in qualche modo e per qualche attimo si libererà dei suoi spettri, come diversi anni fa, pensando.

















































2 commenti:

Eletta Senso ha detto...

C'è un'innocenza rubata nelle tue parole e nel ricordo della tua amica. C'è una nuova ombra che copre il cielo mentre si gioca. Il divertimento ha ora un retrogusto di presentimento. Aleggia una paura che permane fissa sullo sfondo di ogni inquadratura e campo.
Purtroppo.

luigi ha detto...

Sì, è vero, Eletta. Innocenza e ombre, condivido. Sono gli elementi portanti di questo quadro, con l'interferenza dell'assedio che irrompe e spezza l'incanto del sogno.
Grazie e un saluto.
Luigi