In un movente creativo, si attinge quasi sempre da uno stadio di effervescenza dei processi più comuni e rassicuranti di pensiero, oltre i quali si profila il buio oltre lo steccato.
Il valore di questo balzo arduo e complesso, in diversi casi rappresenta già una forma di valore e di giustificazione alla stasi rassicurante del tacere e della pace di chi tace. Il resto potrebbe essere del tutto relativo, non determinante per la completezza misteriosa di questo stadio di evidente alterazione.
Se durante lo svolgimento di un processo creativo la mia attenzione è rivolta al tipo di ascolto, di consenso, di effetto/affetto che il mio lavoro potrebbe o meno suscitare, lo avrò già tradito e accoltellato in partenza e avrò perso per sempre il flusso atonale di quell'effervescenza, e in automatico abbassato le luci in tutte le stanze del mio trauma.
Non riesco a dare spazio logico a quello che sia giusto fare: in un movente creativo, almeno nelle primissime fasi di formazione di un primo concetto, non devo permettere altre interferenze che siano estranee allo zampillo primitivo, a quel grande letto da disfare dopo una notte di incubi o di grandi giochi o amori clandestini.
L'attenzione scrupolosa, in quella prima fase di rottura del silenzio, alla densa rosa di estimatori o possibili aguzzini che incroceranno mai il mio operato, non farà altro che paralizzare la generosità selvatica di quel getto primo, impedirmi l'indispensabile allontanamento dal tipo di mero e rassicurante ragionamento solito, quello che uso per contare il resto quando compro, per comunicare con un consulente, per prenotare una stanza d'hotel, un posto in treno, un tavolo di ristorante.
La sfera intima di un processo creativo va protetta e non eletta per essere presentata a corte. Mi auguro di imbattermi in territori sempre più boschivi e intrecciati, quando scelgo di rompere il silenzio, che non mi lascino il tempo per altro se non di subirli nel loro sublime spavento, o nella loro razzia e spasmo raggelante di solitudine. È soltanto lì che brilla la mia libertà.
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