odora la pioggia
ma se poi fa bello
l'odore della pioggia
fa solo quello,
fa solo quello,
se non lo sento
bello come fa il sole
tu mi hai fatto di un male
e il tuo sventurato amore
quando poi rispiove
sa come di un lieve,
ma così non ti seguo più
sono venuta per l'ombrello
e svenuta
per le lividure,
fresche come verdure,
e svenuta
per le lividure,
fresche come verdure,
per favore...anche per quello
davvero davvero,
soltanto le più belle,
una avrà forse la forma
rara di una petunia
o delle tue caramelle,
fammela vedere meglio
attenta, che adesso rabbuia,
è ancora molto bagnata
perché poi non entri
solo per un'orzata,
o un tè alla gianduia,
una limonata?
soltanto le più belle,
una avrà forse la forma
rara di una petunia
o delle tue caramelle,
fammela vedere meglio
attenta, che adesso rabbuia,
è ancora molto bagnata
perché poi non entri
solo per un'orzata,
o un tè alla gianduia,
una limonata?
dicono che porti male
aprire l'ombrello in casa,
apriti almeno la giacca
così sembri più grassa
dentro la mia risacca
apriti almeno la giacca
così sembri più grassa
dentro la mia risacca
fatti vicina di me,
sa come di un lieve
questa tua aria di neve
che non so più cos'è,
in ogni cosa
un impermeabile
un impermeabile
che odora della tua pioggia,
dove ritrovare gli odori
del mio lungo sonno
nonostante i torti
e i tanti languori,
stai davvero un sogno...
con i capelli corti
che mi commuovi
perché non mi credi,
non hai più le parole,
dove ritrovare gli odori
del mio lungo sonno
nonostante i torti
e i tanti languori,
stai davvero un sogno...
con i capelli corti
che mi commuovi
perché non mi credi,
non hai più le parole,
c'è il silenzio nella luce
dell'ingresso,
hai lasciato aperta
la porta del cesso
come le tue mani dure
sul mio bel cuore,
dell'ingresso,
hai lasciato aperta
la porta del cesso
come le tue mani dure
sul mio bel cuore,
un infarto nel sole:
appena un riflesso
sulle cuciture,
ma ho l'automobile giù
ancora accesa
di quel gran blu avion,
sulla discesa del'ira
mi farai prigioniera
nei lenti camion
della tua deriva,
senti la primavera
quanto pompa
e ci ravviva
ma ti voglio di un bene
anche se poi non conta,
ma se sono sincero
anche nel tuo naso rotto
sta piovendo a dirotto
sulla tua gonna corta
che ora ti sale storta
ma perché poi non entri?
che stai cucinando?
la tua voce in sugo di lepre,
come di sera la tv
la tua vita non la vedo più,
appena un riflesso
sulle cuciture,
ma ho l'automobile giù
ancora accesa
di quel gran blu avion,
sulla discesa del'ira
mi farai prigioniera
nei lenti camion
della tua deriva,
senti la primavera
quanto pompa
e ci ravviva
ma ti voglio di un bene
anche se poi non conta,
ma se sono sincero
anche nel tuo naso rotto
sta piovendo a dirotto
sulla tua gonna corta
che ora ti sale storta
ma perché poi non entri?
che stai cucinando?
la tua voce in sugo di lepre,
come di sera la tv
la tua vita non la vedo più,
snella di una sua magia
che ora non sento più mia,
che ora non sento più mia,
il tuo strano viso serio
all'ombra di un roseto
mi dispiace da morire,
ma rimarrà un segreto,
fatti vedere l'occhio
ho riparato gli occhiali
con il nastro adesivo,
me li daranno solo domani
domani, domani, domani...
all'ombra di un roseto
mi dispiace da morire,
ma rimarrà un segreto,
fatti vedere l'occhio
ho riparato gli occhiali
con il nastro adesivo,
me li daranno solo domani
domani, domani, domani...
non sai quanto mi spiace
di questo fuoco da brace
di questo fare da cani,
di questo fuoco da brace
di questo fare da cani,
anche per un solo istante
ma devo proprio andare
a casa mi hanno chiesto
degli occhiali rotti
nelle tue mani
come due zanzare
in un diamante,
la tua pallida voce
che mangia biscotti,
ma devo proprio andare
a casa mi hanno chiesto
degli occhiali rotti
nelle tue mani
come due zanzare
in un diamante,
la tua pallida voce
che mangia biscotti,
resta ancora stipata
nella cameretta mia
dove a volte
vorrei
non andasse
più via,
ora l' ombrello,
per cortesia,
e tu entra un momento
che faccio una magia
solo un minuto,
è una cortesia,
non voglio esser più tua:
dovresti tenerlo chiuso
dicono che porti male
intanto lo vado a cercare
io ti aspetto sulla porta,
per favore,
così mi fai del male
non è il momento
solo un istante
hai lasciato dentro
anche il tuo cappello,
non ti riscordi
nemmeno
più quello?
Questo col coniglio!
Era per quello che ti
volevo dentro,
guarda che magia!
Un coniglio vivo
che adesso ti guata
e muove il muso
che gli trema forte,
forse ti vuole bene
facci un po' caso,
quanto è più bianco
di Roccaraso,
piccola Irene,
dal piccolo
naso!
E allora lei
chiuse la porta,
con il viso stupito
e le sua dita morte
nelle lunghe orecchie
accesero sigarette...
che scesero già le sette:
ho messo le quattro frecce,
ma quanto è bello
e poi quanto cresce?
anche se
non lo vedi
o forse tu
non ci credi.
entraron
per sempre
dentro il
cappello,
in piedi,
insieme al
coniglio
e al suo
piccolo
ombrello
giallo.
5 commenti:
Bella, molto musicale, potrebbe benissimo essere una... canzone di Sergio Caputo.
A presto.
R. P.
P.S. Per inciso, voleva essere un complimento.
P.P. S. Io adoro Sergio Caputo!;-)
È solo un piccolo esercizio, uno sfizio, ma sono contento che ti abbia ispirato della musica.
A presto e grazie.
l.s.
E' bellissima anche se un po' surreale e sospesa. Un testo adatto per una canzone tra il romantico e il comico-drammatico.Grazie per avercela fatta scoprire.
Giulia Madonna
Sei un fenomeno. Manuela G.
Addirittura !
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