Non avviene sempre, ma capita che alcuni particolari personaggi mi si rivelino con il poliedro dei loro gusti, delle loro preferenze, di solito piccoli dettagli, fatti spesso di niente, ma molto suggestivi nel completamento del quadro d'insieme, – una volta che la struttura si mantiene già sulle sue gambe e quasi sempre così procedendo, in autonomia, senza che io ne sappia granché. Nessun particolare ideale o pensiero, ma solo dei tratti sul loro piccolo mondo invisibile, che mi vengono misteriosamente rivelati in corso d'opera o anche molto più avanti, e che mi completano la linea del loro ritratto più intimo, come se sussurrata in un orecchio in una particolare circostanza, ma che non tradisco mai all'interno della storia se non attraverso un loro riflesso, un riverbero.
Nel caso della Simona pattinatrice e sognante de "L'azzurro della notte", ho scoperto una canzone che avrebbe e che ha molto amato; una canzone che ho avvertito sua. L'amore rivelato da un personaggio per una canzone può quindi diventare un tratto distintivo e rivelatore di uno stato d'animo, di un momento preciso della sua gestazione. Di un modo di guardare o di tacere e di parlare poco nell'ascolto, che può dire molto.
Per un autore, in alcuni casi, anche un modo per chiederle scusa...o di ritrovare qualcosa di lontano della sua vita a cui chiederlo.
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