Stamattina ho incontrato la I L del Liceo scientifico Brunelleschi di Afragola, e ho parlato con loro del significato di raccontare storie, di quello che succede quando vengono a galla, di quanto possano diventare grandi e profonde, e della loro attinenza con le immagini, sperimentando così un divertente lavoro di gruppo.
L'intento era quello di sviluppare con loro un'idea narrativa di fondo che gli lanciavo, facendola poi muovere e rivivere attraverso la loro fantasia, le loro emozioni e il loro spirito improvvisativo.
La risposta è stata sorprendente e ognuno è riuscito a condurre il suo gioco di fantasia, con i suoi tempi, le sue inclinazioni, la sua percezione dell'incipit che mi ero inventato all'occorrenza.
Poi abbiamo commentato una poesia di Attilio Bertolucci
Romanzo e infine abbiamo parlato del mio racconto
Il sole negli occhi, che è stato quello che ci ha fatto incontrare.
La professoressa Daniela Fariello ha coordinato l'incontro che si è prolungato per il doppio del tempo e mi ha lasciato dentro un sapore molto bello di nostalgia e di soddisfazione.
Le due ore sono davvero volate.
I ragazzi hanno preparato un bellissimo video che include tutti i loro commenti al mio racconto.
Al termine dell'incontro, ritornato a casa, ho scritto una lettera a tutta la classe:
Napoli, 9 marzo 2009. Cari nuovi amici della I L, sono ritornato da poco a casa e ho appena ricevuto via e mail le foto di questa mattina. Guardandole mi sono ricordato di queste due ore trascorse insieme e ho provato un po' di malinconia, anzi forse pure più di un po'. A volte le piccole cose della vita ti sorprendono e ti colgono alle spalle, e ti lasciano una scia che sembra continuare ancora, anche se non ce la fai a vederla tutta per intero. E allora anche questa mattina me la porterò dentro, come un oggetto smarrito, o un cappellino da baseball che mi difenda dal sole, o come l'odore del nostro dolce che è rimasto ancora nel forno, e che adesso sarà tutto bruciato e che mi è rimasto ancora nel naso e anche un po' nel cuore... Io nei ricordi ci ho sempre creduto abbastanza perché spesso contribuiscono a strutturarci e a farci crescere e capire meglio quello che si è vissuto, anche quelli all'apparenza più piccoli e inconsistenti. Allora...vediamo un po' che cosa ricorderò: forse l'imbarazzo iniziale per avervi trovati così silenziosi e concentrati sul mistero di questa ora insieme così strana e diversa, o ancora l'avere scoperto i vostri volti che prima di questa mattina erano tutti mascherati e che avevo solo immaginato, o ancora la difficoltà del non sapere mai dove guardare quando parlavo, la paura di dire sciocchezze, il vostro sorriso, il vostro imbarazzo iniziale quando cercavo di sviluppare la nostra o meglio la vostra piccola storia, che continuerà a vivere anche senza di me e chissà dove andrà mai... E allora sentivo di ringraziarvi tutti, uno per uno, e con tutto il mio cuore per avermi arricchito della vostra curiosità tenera, dei vostri sogni, delle vostre speranze, ciascuno con la sua strada più o meno in salita, e per aver lavorato con tanta passione a quel video così bello, che custodirò come qualcosa di prezioso, perché lo è davvero. Ho apprezzato tutta l' attenzione e l' emozione che mi avete dato nell'ascoltarmi, rendendo così ancora più intensa e viva questa piccola opportunità che ci siamo inventati con Daniela e che finalmente è arrivata, anche se poi è già finita, e anche per essere diventati, anche se per sole due ore, parte di un piccolo squarcio di vita in più, un momento piccolo e grande insieme, che altrimenti sarebbe andato perduto per sempre e che personalmente non dimenticherò mai. Con affetto e con amicizia, Luigi Salerno |
l.s.