"Le sue grandi fantasie non sono state concepite nel piccolo studiolo zeppo di libri dove essa batte a macchina i suoi manoscritti, bensì alla deriva del caso, in un treno nella notte, in una sala d'attesa, nella camera di un albergo, in una chiesa, nel corso di una passeggiata. Il suo rigore è aperto all'irrazionale; è anzi addirittura probabile che, senza di esso, Marguerite Yourcenar non scriverebbe".
Matthieu Galey, scrivendo di Marguerite Yourcenar
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