giovedì 15 luglio 2010

Forse

L'asciuttezza, nell'arte della letteratura, nella poesia, è un elemento importante, che mi incuriosisce e mi stimola. Ogni volta che lo incontro. Leggendo Erich Fried, per esempio, e sentendo quanto tutto funzioni, sia lineare. La tazzina con il mio caffè ha ancora l'odore del dopobarba. La mia città è infiammata di caldo. Ho accanto a me un frigorifero aperto e spento, mentre leggo e mi assento:

Forse

Ricordare
è
forse
il modo più tormentoso
di dimenticare
e forse
il modo più gradevole
di lenire
questo tormento.

Erich Fried

venerdì 9 luglio 2010

La mia Musa

"...La mia Musa ha lasciato da tempo un ripostiglio
di sartoria teatrale;  ed era d'alto bordo
chi di lei si vestiva. Un giorno fu riempita 
di me e ne andò fiera. Ora ha ancora una manica
e con quella dirige un suo quartetto
di cannucce. È la sola musica che sopporto".
Eugenio Montale da "Diario del '71"

Questa parte di poesia o estratto, sezionata di mattino presto e di fretta, perché di passaggio per la città e per il blog e quasi in partenza, riesce a fermare e ad affinare le cose che penso di sentire: oltre il tempo di adesso. Come la luce di un fiume o di un treno.
l.s.