Quale fosse la poetica dei surrealisti è noto, essi volevano alla base dell'ultima possibilità di poesia "un automatismo psichico puro, per il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente sia per iscritto, il funzionamento reale del pensiero". Cogliere quindi e fermare l'istante emotivo appena sorga alla superficie senza l'intervento della coscienza, e in certo modo falsatrice, del poeta".
Roberto Sanesi, così nella sua introduzione alle poesie di Dylan Thomas, Guanda 1954.
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