Disserto su alcune delle più comuni indecisioni
che mi attanagliano: quale delle due scale mobili –
tra le due parallele in salita e discesa –
siano nel giusto verso della mia direzione:
spesso, senza persone su,
non riesco più ad individuare
con certezza una scala cromatica
che si avventi già nel mio verso.
D'altra parte è una forma sostanziale
di insicurezza fosca e retrograda,
che mi attanagliano: quale delle due scale mobili –
tra le due parallele in salita e discesa –
siano nel giusto verso della mia direzione:
spesso, senza persone su,
non riesco più ad individuare
con certezza una scala cromatica
che si avventi già nel mio verso.
D'altra parte è una forma sostanziale
di insicurezza fosca e retrograda,
quanto l'altra: di non sapere se cedere
o meno il posto a una persona
alquanto più (im)matura di me,
ma non quel tanto da non correre
il brutto rischio di apparirle
o meno il posto a una persona
alquanto più (im)matura di me,
ma non quel tanto da non correre
il brutto rischio di apparirle
scortese nel gesto idilliaco di resa,
quanto quello di negazione ottusa
quanto quello di negazione ottusa
del posto a sedere. È da entrambe
le condizioni di assoluta o anche di
le condizioni di assoluta o anche di
labirintica dispersione, son convinto
di ritrovare la costellazione scolastica
di ritrovare la costellazione scolastica
del mio stato d'animo e demanio,
o di particolare istinto di conversazione,
così poco impavido nelle varie scelte
delle direzioni da intraprendere e da impartire,
o di particolare istinto di conversazione,
così poco impavido nelle varie scelte
delle direzioni da intraprendere e da impartire,
che sventino da un'azione o dal gesto
afflitto di una improbabile (s)cortesia.
Che pertanto:
la sola certezza lunare del bianco sporco,
rimanga pure la mia biscroma disfatta,
quella più germinale e lampante,
quando spastica di bava notturna,
se non l'unica furia d'impianto
più atonale di me, se non altro.
Oramai.
afflitto di una improbabile (s)cortesia.
Che pertanto:
la sola certezza lunare del bianco sporco,
rimanga pure la mia biscroma disfatta,
quella più germinale e lampante,
quando spastica di bava notturna,
se non l'unica furia d'impianto
più atonale di me, se non altro.
Oramai.
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