domenica 19 marzo 2017

Una luce di calma, una vetrina


Sono ritornato a questi versi di Vittorio Sereni, dopo diverso tempo. E ancora una volta mi hanno colpito per la loro eleganza, profondità e bellezza. Tanto da pensare a inserirne un estratto come epigrafe del mio romanzo "Quella strana luce delle quattro".

Inverno a Luino

Ti distendi e respiri nei colori.
Nel golfo irrequieto,
nei cumuli di carbone irti al sole
sfavilla e s'abbandona
l'estremità del borgo.
Colgo il tuo cuore
se nell'alto silenzio mi commuove
un bisbiglio di gente per le strade.
Morto in tramonti nebbiosi d'altri cieli
sopravvivo alle tue sere celesti,
ai radi battelli del tardi
di luminarie fioriti.
Quando pieghi al sonno
e dài suoni di zoccoli e canzoni
e m'attardo smarrito ai tuoi bivi
m'accendi nel buio d'una piazza
una luce di calma, una vetrina.

Fuggirò quando il vento
investirà le tue rive;
se la gente del porto quant'è vana
la difesa dei limpidi giorni.
Di notte il paese è frugato dai fari,
lo borda un'insonnia di fuochi
vaganti nella campagna,
un fioco tumulto di lontane
locomotive verso la frontiera.

Vittorio Sereni, da Frontiera




1 commenti:

Eletta Senso ha detto...

Veramente bella questa poesia che non conoscevo. Tutta una questione di ritmo: luci e ombre nella pausa degli occhi.
Allora pubblichi? Sono felice per te: sarà una preziosa creatura.
Un abbraccio
Ele