mercoledì 30 marzo 2016

Tre once di lana nera






"Una stanza. Un tavolo con sopra libri, fogli in disordine, colori, matite e due scatole di cartone aperte. Altre scatole di cartone, chiuse, in terra. Una donna sta riordinando i fogli sparsi sul tavolo. Dopo un po’ prende un pennarello nero e si avvicina ad una parete. Disegna una finestra."


Questo spettacolo è uno studio sul concetto della solitudine. Come piace a noi, come abbiamo sempre fatto in queste occasioni d'incontro teatrale, l'evento si svolgerà in un luogo di modeste dimensioni e l'attrice, in scena, si rivolgerà a poche decine di spettatori alla volta. Sarà, pertanto, un evento confidenziale. Durerà all'incirca un'ora.
Partendo da una storia possibile, ci siamo chiesti quanta distanza possa prodursi, nel tempo, tra due corpi, tra un corpo e la società, tra la società e le sue stelle. Quanta distanza abbiamo costruito e quanta, poi, subito?
E' la possibile storia di una scienziata che lavora in un osservatorio. E' possibile finanche la negazione di quello che si è, quando si è rimasti soli. E' possibile tanto altro, che vogliamo mostrare a chi vorrà venire. 

"C’è molta bellezza lassù, vuoi chiedermi se ce n’è a sufficienza per tollerare quella solitudine?"


Ritrovarsi soli è possibile, un esito possibile. Accade spesso e, sembra, non tener conto di genere o età. Attraversiamo il tempo. Usiamo e siamo usati, scartati, buttati via quando ritenuti non più necessari, perché così ci è stato insegnato. E’ quest’idea che siamo pronti a difendere e a nostra volta avverare e tramandare. Attraversiamo il tempo ma non lo capiamo fino in fondo. Lo crediamo reversibile: crediamo nelle seconde scelte, nei gesti riparatori, fuggiamo le conseguenze, le responsabilità, temiamo l’irreversibile, non ammettiamo l’irreparabile…
 
Questo preambolo è letterario, non c’entra col teatro. Vuole rispondere alle domande del giornalista, del critico che si interroga sulla necessità di portare in scena uno spettacolo come questo e sull’eventuale esigenza di vederlo. La verità è che, questo lavoro, è stato concepito come una caramella, realizzato e confezionato col solo scopo di essere assaggiato e gustato, consapevoli del fatto che il sapore potrà non piacere. La questione non è se si tratti o meno di teatro sperimentale, categorie che, ancora una volta, non appartengono al teatro ma solo a chi ne parla, piuttosto è una ragione di metodo che ha orientato il lavoro vero e proprio. Ci siamo divertiti nella confusione, attinto tanto dal testo quanto dalla musica. Proprio come una caramella, abbiamo compresso riflessioni e direzioni. Nessun aspetto predomina, tutto convive.
Le suggestioni trasmesse, le emozioni, quelle che non chiedono spiegazioni o giustificazioni, sono quelle le cose che a noi interessano.

 Una caramella.


REGIA : Giacomo Troianiello

SUONO: Giacomo Troianiello
AUTORE: Emanuele Principi

ASSISTENTE ALLA REGIA: Maria Chiara Tascini
ASSISTENZA TECNICA: Davide Simoncini, Maria Chiara Tascini
AIUTO GRAFICO: Lucia Mariani

con Maria Chiara Tofone, Davide Simoncini, Maria Chiara Tascini


VENERDì 8 APRILE ORE 21.30, CENTRO DI PALMETTA. INGRESSO LIBERO CON TESSERA ASSOCIATIVA. Strada S.Maria La Rocca, 12, Villa Palma. Terni.
Contatti: associazione.demetra@gmail.com

















lunedì 28 marzo 2016

Stand by me. Ricordo di un'estate


Un film incantevole sulla fatidica linea d'ombra. Sul diventare irrimediabilente grandi attraverso la scoperta della morte. Sull'amicizia e sul dolore e su tanto altro. Diretto da Rob Reiner e tratto dal racconto "The body", di Stephen King.





























"La compagna di classe" e il Chiarismo lombardo



"La compagna di classe" nella sua rielaborazione cromatica ed estetica, nasce e fluisce dalla vibrazione sottile del colore investigato in due forme diverse: dalla luce interna e mutante di due sconosciuti che si parlano al telefono e che si evoca dal sentimento e dalle problematiche emozionali delle loro voci, – con un segreto che si cela e si confonde dentro di loro – e da un tipo di luce naturale degli ambienti, una luce che appartiene più al tempo che allo spazio, che prende vita da alcuni studi sul Chiarismo, una corrente pittorica lombarda degli anni trenta, i cui giovani artisti cercavano di descrivere la realtà con tocchi leggerissimi e rarefatti di bianco, di rosa, di azzurrino, in una pittura che fu detta "dal fiato sospeso". In linea con questa visione, gli ambienti e le diramazioni del film saranno anche loro arresi a un particolare “soffio sospeso" in costante sintonia con questa lontananza dei riflessi sfumati, allo stesso modo della risonanza sentimentale delle due voci al telefono. Un gioco particolare di tinte pastello per investigare dentro il mistero e il dolore di due esseri umani attraverso i suoni e la luce, o forse sarebbe meglio parlare di suono della luce, come elemento particolare attraverso cui accompagnamo i protagonisti, Nik e Adele, verso il ciglio di un loro unico abisso, dove ricercare una loro parte perduta, la verità di un colore sospeso attraverso un itinerario complesso e struggente. 

l.s. 

 (dalle note di regia della pagina ufficiale del progetto "La compagna di classe") 


http://www.noctefilm.com/la-compagna-di-classe.asp

giovedì 24 marzo 2016

Saggio su "La montagna magica" di Mann


Per chi abbia già letto "La montagna incantata" di Thomas Mann, ma anche per chi non lo abbia mai accostato, consiglio e quindi sento di condividere questo bellissimo saggio di Fabrizio Coscia, da Nuovi argomenti, che trovo davvero molto esaustivo e ricco di chiavi e di preziose sfumature, inerenti al sentimento profondo quanto misterioso dell'opera e dei suoi possibili affluenti.

sabato 19 marzo 2016

Ultimi passi di post-produzione de "La compagna di classe" Registrazione del violino solista




Umberto Aragona, Luigi Salerno e Giacomo Ciavatta

Umberto Aragona


Umberto Aragona, Luigi Salerno e Giacomo Ciavatta


Giacomo Ciavatta

Umberto Aragona

Umberto Aragona e Luigi Salerno


Giacomo Ciavatta, Luigi Salerno e Umberto Aragona 


Umberto Aragona 


Umberto Aragona 


Umberto Aragona 

Luigi Salerno, Giacomo Ciavatta

I nostri indici


"La compagna di classe" in dirittura d'arrivo






Ieri sera abbiamo ultimato a Napoli la registrazione degli ultimi inserti di colonna sonora, con il violinista Umberto Aragona.  Intorno alle 22.30 le musiche del film "La compagna di classe", dal punto di vista del loro impianto linguistico, coerenza e disciplina con le immagini, sono state ultimate. È stato un viaggio molto arduo ma nello stesso tempo emozionante e ispirato, che rifarei allo stesso modo, con le stesse scelte e la stessa intensità. Il lavoro nei prossimi giorni sarà mixato a Milano dal compositore delle musiche originali Giacomo Ciavatta,  e sarà seguito a Roma per la color correction da Stefano Petti, direttore della fotografia del progetto. 
Intanto durante il fermento e le vicissitudini di questi ultimi passi, oltre i quali si perderà il controllo sul lavoro e lo si lascerà libero di andare e di scontrarsi con il misterioso destino di ogni opera quando è ormai ultimata, ritorno sui primi momenti di vita de "La compagna di classe" e di come fin dai suoi primi palpiti questo lavoro abbia vissuto un suo particolare stato di grazia, per quanto amore, attenzione, rispetto, abbia raccolto da tutti i collaboratori a cui io e Fabrizio ci siamo rivolti. È come se in qualche modo questo film  ci abbia risposto. E questo aspetto legato alla condivisione e all'intimità comune di approccio manifestata non lo ritengo trascurabile, ma lo serbo dentro come una sorta di regalo raro e prezioso, quindi come un fattore cruciale per le sue dinamiche più sottili e per la sua riuscita. Riflettendovi su, in dirittura d'arrivo, sono convinto che sia stato proprio quell'elemento di profonda adesione spirituale al film, che abbia fatto la differenza e che abbia dato la possibilità a questo nostro percorso, comunque davvero molto complesso e problematico, di avere avuto una sua buona stella, che lo ha seguito, accudito e protetto, in tutti i suoi momenti più duri e difficili, quanto delicati e in ogni caso indimenticabili per quello che mi hanno lasciato.

A tutti i collaboratori del progetto, va il nostro infinito grazie, per tanto amore, disponibilità e professionalità profusi.

Cast artistico:

Paolo Ricci
Chiara Condrò
Jude Lindy

Cast tecnico:

Luigi Salerno: soggetto, sceneggiatura, regia
Fabrizio Fiore: regia
Maddelisa Polizzi: direttore di produzione, edizione, aiuto regia
Jacopo Testone: assistente alla regia
Stefano Petti: direttore della fotografia, color correction
Thomas Battista: operatore camera
Raimondo Luciani: drone operator
Daniele Stocchi: assistente dop, elettricista
Eri Selmanay: elettricista
Zelia Carbone: scenografia, costumi, make-up artist
Francesco Scaramella: parrucchiere di scena
Giacomo Ciavatta: compositore musiche originali, missaggio audio
Umberto Aragona: violino solista musiche originali
Giovanni Carbonara: presa diretta location interne
Salvatore Tagliavia: presa diretta esterni piana di S.Agostino
Clizia Brozzesi: storyboard artist


Luigi Salerno e Paolo Ricci
Paolo Ricci e Chiara Condrò
Luigi Salerno e Paolo Ricci


Luigi Salerno e Paolo Ricci


La storia

"La compagna di classe" racconta la storia di un uomo rimasto solo dopo la tragica morte del suo unico figlio Gus, avvenuta qualche mese prima dell'inizio del nostro racconto. Nik, così il nome dell'uomo, nella sua casa ha conservato tutto, inalterato, come se il suo ragazzo dovesse tornare per cena. Racchette e palline da tennis, scarpette da corsa, tuta, vestiti, poster alle pareti, libri, coppe di tornei vinti e anche il telefono cellulare, che Nik tiene scrupolosamente in carica, anche senza usarlo, come se da un momento all'altro suo figlio Gus dovesse riprendere per incanto a vivere o a comunicare di un normale ritardo, come di una sciocchezza da dire o di una buona notizia. Eppure, un pomeriggio, all'improvviso quel telefono di Gus, muto da diversi mesi, riprende per incanto a vivere: squilla con un messaggio molto vivace e affettuoso, scritto da una compagna di classe di Gus, Adele, appena ritornata dalla Grecia, dopo diversi anni di assenza dall'Italia, – quindi ignara di quello che sia successo al suo amico. Adele ha voglia di sentirlo, di raccontare quello che ha vissuto in questi ultimi anni, nei quali ha perso quasi tutti i contatti. Nik, molto colpito e immalinconito da quell'inatteso segnale di vita, non trova il coraggio di raccontare ad Adele della tragica morte di Gus, e allora si finge suo figlio, intrecciando una comunicazione molto profonda, tenera e misteriosa, con quella compagna di classe lontana, riapparsa dal nulla,  su cui si baserà il film, con il suo sviluppo interiore ossessivo ed enigmatico.

Lo screenplay originale


Chiara Condrò, Jacopo Testone, Stefano Petti, Thomas Battista,
Fabrizio Fiore, Luigi Salerno, Maddelisa Polizzi, Daniele Stocchi
Luigi Salerno e Stefano Petti
Stefano Petti e Luigi Salerno
Luigi Salerno e Fabrizio Fiore







Adesso non ci resta che dedicarsi alla profondità di questi ultimi passi, importanti e preziosi quanto i primi. La durata di questo lavoro allo stato attuale è di 52 minuti e 37 secondi.
Vi terrò aggiornati sugli sviluppi del progetto.














giovedì 17 marzo 2016

"Finalmente l'inverno". Scorci di shooting 12 e 13 marzo 2016









Fabio Gagliardi
Canon 5 D mark III

Giuliano Tomassacci

Giada Tosto e Alessandro Fiordelmondo

Alessia Barbieri, Fabrizio Fiore, Fabio Gagliardi, Nicola De Paola, Lorena Scintu,
Giuliano Tomassacci

Giada Tosto


Stefano Centola


Cristiana Fasano, Fabio Gagliardi, Lorena Scintu, Luigi Salerno, Giuliano Tomassacci,
Stefano Centola, Alessandro Fiordelmondo, Giada Tosto.

Giuliano Tomassacci

Canon 5D mark III

Giuliano Tomassacci

Croesus 2005

Giada Tosto

Lorena Scintu, Fabio Gagliardi, Nicola De Paola.



Lorena Scintu

Fabio Gagliardi, Nicola De Paola, Lorena Scintu




Giada Tosto

Stefano Centola, Giuliano Tomassacci, Cristiana Fasano























Ultima sera d'agosto


Il silenzio è sazio: si prosciuga
tra i varchi di una villa avvistata,
quasi all'ultimo istante di muro;

in quella trama che arrende l'aria,
mentre una ragazzina scintilla
nello spasmo di una corsa lontana.

Da una finestra appena accesa
impiglia gli sguardi e rasserena
quel filo di antico delle suore,

e tra i golfini chiari dei villeggianti
il dormiveglia di un primo amore.

l.s.


























Lavello. Venerdì d'autore. Presentazione mostra di Cristiana Fasano
































venerdì 4 marzo 2016

"An exclusive interview with Bernardo Bertolucci", by Carlo Lavagna and Roberto de Paolis




"La ragazza con la valigia", di Valerio Zurlini